29 dicembre 2012

Le regole della EA

Motif XS/XF e MOX6/MOX8 aggiungono l’Expanded Articulation (XA) all’elenco di tecnologie disponibili per le Voices.
Esattamente che cos’è?
Coloro i quali che sono in grado di ricordarsi la prima volta che ascoltarono una Yamaha Tyros 2 ricorderanno anche l’introduzione di una straordinaria gamma di suoni secondari tipici dello strumento in sé (scivolate, colpi, rumori ecc.) che li ha fatti diventare tutt’altra cosa rispetto ai semplici suoni sintetizzati o campionati.
Il Motif XS/XF prende un po’ di questa materia prima e la mette nelle mani dell’utilizzatore. Tyros ha introdotto questo tipo di articolazione e viene principalmente utilizzato dal motore dello Style per aumentare il realismo degli accompagnamenti di chitarra e basso. L’Expanded Articulation (XA) che si trova in Motif XS/XF e MOX6/MOX8 viene posta sotto le dita, in modo da poter articolare le frasi a seconda di come si toccano i tasti.
Ad esempio, il pianoforte da concerto principale “Full Concert Grand” è una Voice ad 8 Element. Un ELEMENT è un componente multi-campione della Voice. Ciascun Element può contribuire ad una parte del suono di uno strumento oppure essere lo strumento intero stesso. Nel caso del “Full Concert Grand” Yamaha ha campionato meticolosamente un pianoforte a coda mod. CF III a tre diversi livelli di velocity (intensità). Perché? Perché il pianoforte, come strumento, reagisce timbricamente in modo diverso quando viene suonato pianissimo rispetto a quando viene suonato mezzo-forte ed in modo ancora diverso quando viene suonato fortissimo.
Il contenuto armonico cambia. Come musicisti si dovrebbe sapere che le armoniche sono multipli interi della frequenza fondamentale… e sono ciò che l’orecchio/cervello utilizzano per identificare i suoni. Le armoniche sono come l’impronta digitale del suono. Ogni suono ha un’unica configurazione, in termini di volume delle armoniche superiori.
Si riconosce la voce dell’amico per il suo contenuto armonico. Si riconosce la differenza tra una tromba che suona un “LA440Hz” da un trombone che suona un “LA440Hz” perché pur suonando la stessa nota, il contenuto armonico dei due strumenti è diverso. Come si percuote, colpisce, pizzica, soffia o sfrega con l’archetto un qualsiasi strumento acustico con più vigore, più ricco sarà il suono nel suo contenuto armonico. Ed il rapporto in volume relativo delle armoniche cambia in quanto c’è un aumento di intensità.
Pensate di percuotere un piatto crash con una bacchetta. Colpirlo delicatamente. Ora colpirlo con forza. Vi saranno parecchi cambiamenti, molto più che nel solo volume. Si può dire facilmente, non importa quanto forte sia il volume riprodotto, se tale piatto è stato colpito delicatamente o con grande energia… abbassare il volume di riproduzione del suono di un piatto che è stato colpito con forza non nasconde il fatto che suoni come se fosse stato fracassato.
Lo stesso vale per le raffinatezze del pianoforte- che è anche uno strumento a “percussione”. Si può dire se una nota è stata originariamente suonata delicatamente o percossa con durezza – e questo è il motivo per il quale è importante un pianoforte “triple-strike” (triplice livello di dinamica)… è una sorta di articolazione. Si definisce “articolazione” il gesto che evoca una particolare risposta timbrica da uno strumento. Quando si suona un passaggio tranquillo sul Full Concert Grand si percepirà la differenza rispetto a quando si sta veramente suonando con intensità. Ed il risultato complessivo sarà che i passaggi più delicati suoneranno con una tonalità diversa rispetto a quelli con più vigore. Questo è importante per come suonano le frasi musicali suonano, nel loro complesso.
Questo timbro di pianoforte è stato costruito su un insieme di campioni a triplice livello di dinamica mappati per una risposta su quattro livelli, dal registro basso e medio del pianoforte (fino al Sol5) e su tre livelli oltre il Sol#5 (dove il pianoforte acustico non ha gli smorzatori). Quindi, come suonando si aumenta l’intensità, si passa anche attraverso le diverse serie dei campioni e le curve di risposta dinamica del timbro.
Il parametro XA Control può essere assegnato all’Element 8 che articola il rumore di Key-Off (rumore del rilascio del tasto) per il corpo principale del suono. Il rumore del Key-Off in un pianoforte genera il suono dei martelletti e degli smorzatori che ritornano a fermare la vibrazione delle corde. Quindi, anche se il pianoforte è una Voice ad 8 Element, si utilizzano sempre e solo un massimo di due elementi simultaneamente per qualsiasi evento di nota-on.
Lo XA Control può essere assegnato anche al suonare con la tecnica del legato. Questo permette al programmatore di specificare uno o più Element che intervengano solo quando si suona legato. Invece riattivare l’Element che è responsabile dell’attacco, alcuni Element possono essere posti sotto lo XA Control per il “Legato” e l’Element Legato suonerà solo quando verrà articolata una frase con la tecnica del legato. L’Element deputato all’attacco, se si desidera, non suonerà durante l’articolazione del fraseggio legato… cioè, è possibile controllare l’attacco rilasciando e riattivando il suono, se si collegano le note l’inviluppo non riprenderà il suo ciclo. Questo è tanto stupefacente su strumenti acustici quanto su timbri di synth lead e bassi sintetici.
La combinazione di questa articolazione “Legato” con il rumore di “Key-Off” su uno strumento solista come un’ancia, per esempio, significa che è possibile avere un suono legato per le linee solistiche ed un suono articolato del tasto quando si lascia andare una nota (il rumore di Key-Off potrebbe essere il tasto di un sassofono che ritorna a chiudere il foro). Il rumore di Key-Off potrebbe essere usato con grande efficacia, e lo è, per i colpi di plettro sulle corde della chitarra, la pizzicatura sulle corde di clavicembalo, del Clavinet ecc. ed il Legato per lo hammer-on (legato ascendente) ecc.
Lo XA Control può essere utilizzato in situazione particolari per controllare quello che la tastiera sta facendo – e questo sta all’esecutore. È possibile assegnare lo XA Control per Element e si può determinare se un Element suonerà solo in determinate circostanze. Ad esempio si supponga che per un corposo suono orchestra d’archi sia necessario articolare un’arcata molto pronunciata, si possono associare alcuni degli 8 Element a dei gruppi, questo gruppi possono essere richiamati quando si attiva un controller specifico (ci sono due nuovi pulsanti sul pannello frontale [AF1] e [AF2]). I tasti Assignable Function (funzione assegnabile) consentono di articolare il cambiamento o si può assegnare la funzione ad un interruttore a pedale o a qualunque controller consenta di “suonare” il timbro. E, naturalmente, le manipolazioni dei controller possono essere registrate nel sequencer.
Dalla grande orchestra d’archi al pizzicato, dalle arcate lente a quelle rapide, dal violino solista agli archi in sezione; dallo sforzando in crescendo allo sforzando in diminuendo, dalla stanza di piccole dimensioni al Grand Canyon ecc. Si possono determinare le articolazioni di cui si ha bisogno.
Alcune delle nuove Voices di legni in legato usano tre livelli a diverse velocity con campioni di attacco e di sustain per il legato. Esse hanno anche i campioni di key-off. Tuttavia, anche se usano 7 Element non c'è mai più di 1 Elemento che suona in qualsiasi momento! Ciò significa che seppure la Voice ha 7 Elements non è dispendiosa in termini di polifonia utilizzata.
La Expanded Articulation non è limitata solo agli strumenti naturali/orchestrali. Può anche essere usata per generare dei cicli di onde o articolazioni di onde casuali dove ogni tasto passa attraverso un cambio predeterminato di Element oppure può ordinare casualmente gli Element. Qui il risultato può essere sorprendente e molto utile per le timbriche elettroniche e sintetiche aggiungendo alla musica una diversa dimensione.
La Expanded Articulation non solo aggiunge alle Voices un altro livello di sonorità, lo fa anche in modo così intelligente ed interattivo.

Phil Clendeninn
Senior Product Specialist
Product Support Group
Technology Products
Pro Audio and Combo Division
©Yamaha Corporation of America

Traduzione © 2012 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com

28 dicembre 2012

Motif XF: MIX VOICE

Le “MIX VOICES” sono 16 locazioni di memoria disponibili per ogni programma di Song e Pattern MIXING. Ogni Part interna che contiene una Voice ha la potenzialità di poter essere completamente modificata mentre si rimane in modalità Mixing (ad eccezione di quelle registrate con l’Integrated Sampling Sequencer). Dalla schermata di accesso veloce del MIXING si vedrà “VCE EDIT” o Voice Edit sopra il pulsante [F6]. Questo porterà direttamente ad un completo Voice Edit senza dover ritornare al modo Voice. Le Voices normali (cioè quelle non di tipo Drum-Kit) possono essere convertite in quelle che Yamaha chiama MIX VOICE. Le Voices di Drum-Kit devono essere salvate nel banco speciale USER Drum. Le Voices che sono state registrate con l’Integrated Sampling Sequencer devono prima essere convertite in Voices normali.


Premere [F6] VCE EDIT
Apportare tutte le modifiche desiderate alla Voice
Premere [STORE]
Verrà messa a disposizione una delle 16 locazioni di memoria MIX VOICE pertinenti all’attuale programma MIXING. Ad esempio, se si sta modificando la Voice associata alla PART 5 del programma MIXING, quando si preme [STORE] verrà proposta MIXV = 005(A05).


Questo è comodo quando si desidera cambiare l’INSERTION EFFECT o il controller assegnato alla PART oppure fare qualche altra modifica al di là della modalità Mix. Quando si entra in questa zona di VOICE EDIT non si modifica la VOICE originale. Si sta modficando e creando una nuova variante di quella Voice. Si ha la possibilità di salvarla in una nuova locazione “all’interno” del corrente SONG MIX o PATTERN MIX… oppure è possibile salvarla nuovamente nel gruppo generale delle Voices (USER 1, USER 2, USER 3 o USER 4).
Questa Voice modificata di recente può essere memorizzata nel banco MIXV (detto anche Mixing Voice). Ogni Song e ogni Pattern avranno 16 di quelle locazioni messe a disposizione per le modifiche. Tuttavia, per l'intero Motif XF, ci sono un massimo di 256 Mixing Voices.
Con le Mixing Voices è come avere due ulteriori banchi di Voices disponibili e permette davvero di personalizzare con libertà i timbri degli strumenti normali per la Song o il Pattern corrente sul quali si sta lavorando. Queste Mixing Voices sono “locali” cioè pertinenti esclusivamente alla Song o al Pattern per i quali vengono creati e verranno salvate quando si salva un file tipo ALL SONG (se ci si trova in modo SONG) oppure si salva un file tipo ALL PATTERN (se ci si trova in modo PATTERN). Verranno ricaricate quando viene ricaricata la SONG o il PATTERN individuale. Questo significa non che c’è bisogno di ripristinare la VOICE in una locazione USER per garantire che sia presente la Voice correttamente modificata – sarà pertinente alla song o al pattern correnti. Se si desidera spostare una MIXING VOICE al di fuori della SONG o PATTERN “locale” a cui è associata basta effettuare le seguenti operazioni:

Andare alla schermata [MIXING]
Selezionare la PART che contiene la Mixing Voice che si desidera spostare
Premere [F6] VCE EDIT per entrare nella modalità complete di Edit per questa Voice
Premere [STORE]
Ora è possibile scegliere una qualsiasi locazione USER 1, USER 2, USER 3 o USER 4.


Spostare la Voice dal banco MIX VOICE ad uno dei banchi USER generici comporta che adesso la Voice è disponibile per l’utilizzo in modo VOICE, in modo PERFORMANCE oppure in una qualsiasi altra SONG o PATTERN. I banchi USER 1, 2, 3 e 4 sono considerati la “popolazione generale”.
Ci sono 16 locazioni MIX VOICE per ogni SONG e PATTERN MIXING. Tuttavia, nel Motif XF sono disponibili un massimo di 256 locazioni. È possibile memorizzare una qualsiasi Voice normale (non di tipo Drum-Kit) come MIX VOICE premendo il pulsante [F6] VCE EDIT mentre viene visualizzata la schermata principale del [MIXING]. E mentre ora è possibile editare in questo modo le Voices di Drum-Kit, queste devono essere salvate solo nelle locazioni per USER DRUM completi (non come MIX VOICES).
Nuovo nella Motif XF: se la VOICE assegnata ad una PART è stata registrata con l’Integrated Sampling Sequencer, può essere convertita in una Voice normale premendo [F6] VCE CONV (o Voice Convert). Dopo questa conversione, inoltre, può essere trasformata in MIX VOICE.
Mentre ci si trova in questa zona speciale del VOICE EDIT sarà ancora possibile gestire le MIXING VOICES.
Sarà possibile premere il pulsante [JOB] per accedere al [F2] RECALL (l’ultima modifica), [F3] COPY (da una SONG/PATTERN ad un altro), o [F4] DELETE (cancellare singole o gruppi di 16) MIXING VOICES. Inoltre, quando sopra il pulsante [SF6] appare [INFO] si potranno reperire informazioni sullo stato attuale e complessivo del MIX VOICE.



Phil Clendeninn

Senior Product Specialist
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Pro Audio and Combo Division
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Traduzione © 2012 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com

Motif XF - Impostazioni per microfono dell’ingresso A/D

GUIDA RAPIDA
Come impostare l’ingresso A/D: A/D è l’acronimo per Analog-to-Digital (convertitore del segnale da analogico a digitale). Per il nostro esempio utilizzeremo un microfono ma questo potrebbe essere sostituito da una chitarra, un basso o virtualmente da qualsiasi tipo di dispositivo in ingresso. Si tratta di dispositivi analogici e ci apprestiamo a convertire il loro segnale audio in segnali digitali all’interno della Motif XF.

Impostare l’ingresso A/D
  • Premere [UTILITY]
  • Premere [F2] I/O
  • Impostare il parametro MIC/LINE su MIC
  • Utilizzare il potenziometro che si trova sul pannello posteriore di Motif XF per alzare o abbassare il livello del segnale in ingresso. I microfoni hanno spesso un segnale debole, quindi non è infrequente che il potenziometro del guadagno debba essere posto al massimo.
 
Impostazione per l’elaborazione del segnale audio

La parte A/D ha le proprie impostazioni personalizzate

 
In modo [VOICE]:
  • Premere [UTILITY]
  • Premere [F4] VOICE AUDIO
  • Premere [SF1] OUTPUT
  • Impostare il parametro MONO/STEREO che corrisponda con l’ingresso jack al quale è stato collegato il microfono (ad es. “L mono”)
  • Impostare l’OUTPUT SELECT come desiderato
  • Premere [STORE] affinché questa impostazione venga salvata come preferenza. Questa impostazione sarà valida per tutte le Voice.
In modo [PERFORMANCE]:
  • Premere [EDIT]
  • Premere [F4] AUDIO IN
  • Premere [SF1] OUTPUT
  • Impostare il parametro MONO/STEREO che corrisponda con l’ingresso jack al quale è stato collegato il microfono (ad es. “L mono”)
  • Impostare l’OUTPUT SELECT come desiderato
  • Premere [STORE]
Questa impostazione vale per la singola PERFORMANCE

In modo SONG/PATTERN MIXING:
  • Premere [MIXING]
  • Premere [EDIT]
  • Premere [F4] AUDIO IN
  • Premere [SF1] OUTPUT
  • Impostare il parametro MONO/STEREO che corrisponda con l’ingresso jack al quale è stato collegato il microfono (ad es. “L mono”)
  • Impostare l’OUTPUT SELECT come desiderato
  • Premere [STORE]
Questa impostazione vale per il singolo SONG/PATTERN MIXING


Se si ha intenzione di indirizzare la Part INPUT A/D alle uscite principali sinistra e destra (L&R),è possibile utilizzare gli effetti di sistema Reverb e Chorus ed inoltre assegnare alla PART A/D i propri INSERTION EFFECTS (2 effetti insert). Se, tuttavia, si sta indirizzando la Part INPUT A/D verso una qualsiasi delle uscite assegnabili ("asL&asR",oppure una qualsiasi delle varie uscite Firewire, “FW1~FW14") in questo caso il segnale è isolato dal resto del sistema e non utilizzerà i SYSTEM EFFECTS (effetti di sistema) né il MASTER FX (effetto master) o il MASTER EQ (equalizzatore master).
Questo accade perché quando si indirizza un segnale ad un’uscita assegnabile lo si fa per isolarlo dal resto – proprio perché si desidera elaborarlo diversamente. In tal caso si ha la possibilità di assegnare alla PART A/D degli INSERTION EFFECTS (effetti insert) “ad hoc”.
Se si desidera elaborare l’ingresso A/D si possono usare gli INSERTION EFFECTS, vediamo come:

In modo VOICE:
  • Premere [UTILITY]
  • Premere [F4] VOICE AUDIO
  • Premere [SF2] CONNECT
In questa sede si possono selezionare due INSERTION EFFECTS. È possibile accedere a tutti i tipi di effetti (riverberi, delay, chorus, flanger, phaser, ecc, ecc, ecc.). Mentre si è in modalità VOICE ci saranno sempre INSERT EFFECTS disponibili per l’INPUT A/D.


In modo PERFORMANCE:
  • Premere [EDIT]
  • Premere [COMMON EDIT]
  • Premere [F4] AUDIO IN
  • Premere [SF2] CONNECT
Mentre si è in modalità PERFORMANCE ci saranno sempre INSERT EFFECTS disponibili per l’INPUT A/D.

Nei modi SONG / PATTERN:

  • Premere [MIXING]
  • Premere [EDIT]
  • Premere [COMMON EDIT]
  • Premere [F5] EFFECT
  • Premere [SF2] INS SWITCH

Nei modi SONG MIXING oppure PATTERN MIXING è possibile attivare l’interruttore INSERTION EFFECT per un massimo di 8 PARTI.



Per attivare l’effetto Insertion per l’ingresso A/D mentre ci si trova in modalità MIXING:
Assicurarsi che il pulsante INSERT sia attivato per la Parte A/D – ricordare che un massimo di 8 Parti possono contemporaneamente avere attivi i loro INSERTION EFFECTS, quindi potrebbe essere necessario spegnere (deselezionare) una delle Parti synth per attivare gli INSERTION EFFECTS sulla Parte A/D.
  • Premere [F4] AUDIO IN
  • Premere [SF2] CONNECT
(vedi sotto)
  • Si prega di abbassare il volume principale. È sempre una buona idea quando si scorre tra gli efetti per evitare danni al sistema uditivo.
In questa sede si trovano i doppi processori, INSERTION A and INSERTION B
Impostare INSERTION A sulla categoria “Cmp” e selezionare il VCM Compressor 376. Il compressore VCM permetterà di ottimizzare il livello, aggiungere presenza ed enfatizzare le parti vocali.

  • Premere [SF3] INS_A per modificare I parametri dell’Insertion Effect selezionato.
 Ora è possibile modificare l’Effetto INSERTION_A. Appena sotto il tipo di CATEGORY e di Effect TYPE si vedrà che è possibile selezionare un PRESET. Spostare il cursore per evidenziare il parametro “PRESET”

  • Premere [SF6] LIST
Questo permetterà di selezionare da un elenco di configurazioni preimpostate per il compressore VCM 376. Scorrere l’elenco e selezionare il Preset chiamato “Vocal Comp 117x”. Questa impostazione predefinita è un buon punto di partenza per le parti vocali. Se si sta indirizzando l’ingresso A/D verso le Assignable Outputs (uscite assegnabili), verranno esclusi i SYSTEM EFFECTS, i MASTER EFFECTS ed il MASTER EQ… quindi al fine di utilizzare il riverbero di Motif XF si potrebbe scegliere di selezionare un algoritmo di riverbero come secondo effetto (ovviamente questo dipende dalla vostra scelta).



Phil Clendeninn
Senior Product Specialist
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©Yamaha Corporation of America

Traduzione © 2012 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com


25 dicembre 2012

Flash Board Session

A seguito di un mio quesito posto sul Forum Motifator pubblico su Synthesizer Techniques la risposta particolarmente esauriente da parte del gentilissimo Mr. Phil Clendeninn di Yamaha USA.

Domanda: Prima di salvare i campioni sulla Flash RAM (evitando di caricare intere librerie e poi di cancellarle), vorrei essere in grado di ascoltare le singole Voices e così decidere quelle che vanno salvate.

Risposta: come si procede dipenderà dalla particolare libreria di campioni con la quale si sta lavorando. Per esempio, a seconda di come i dati sono stati configurati si può essere o meno in grado di ascoltare le singole Voices senza dover installare i campioni sulla Flash RAM.
Ad esempio, prendiamo in considerazione una libreria di campioni come la Chick Corea Mark V. È troppo grande (400MB) per adattarsi ai 128MB della memoria SDRAM di bordo. C’è bisogno di tutti i 400MB per suonare anche una sola Voice. Di conseguenza Motif XF non sarà in grado di caricare nemmeno una sola Voice. Una libreria come questa deve essere necessariamente installata affinché si possano ascoltare le sue Voices.
I campioni possono essere configurati in modo che tutti i dati vengano utilizzati per ricreare un unico strumento – come avviene per il pianoforte elettrico di Chick Corea. Altri tipi di librerie possono usare i campioni per ricreare molti strumenti diversi – come avviene per la libreria da 466MB “Inspiration in a Flash” (gratuita). Entrambe le libreria usano la maggior parte di una Flash RAM da 512MB, tuttavia la prima rappresenta uno strumento ricreato in modo molto dettagliato, la seconda una serie di strumenti.
Quindi una libreria più simile al tipo della “Inspiration in a Flash” (cioè composta da numerosi campioni e keybanks  dalle dimensioni inferiori a 128MB - ndr) sarebbe quella più indicata al metodo di cui al quesito – ascoltare le singole Voices prima di installare i campioni sulla Flash RAM.
 
Il mio suggerimento:
Usare il banco [USER 1] come spazio di memoria per ascoltare la propria libreria di campioni. La ragione è – anche se questo banco contiene delle Voices nuove ed originali, dal momento che sono ripristinabili facilmente e velocemente (tramite l’opzione Factory Set), senza dover sconvolgere i banchi USER restanti – che lo rende un posto ideale per ascoltare la propria libreria di campioni.
 
Una caratteristica veramente fantastica da sapere quando si ascoltano le librerie di campioni
Quando si caricano dati dalla libreria di campioni è possibile caricare o una singola VOICE (Load TYPE = “voice") oppure caricare un intero banco da 128 (Load TYPE = “1 bank voice").
Se il banco è troppo grande per la SDRAM da 128MB allora si dovranno caricare singolarmente le Voices per poterle ascoltare. (si utilizzerà la funzione 1 Bank Voice perché è più veloce e più conveniente per ascoltare 128 Voices in una sola volta). Tuttavia la situazione potrebbe essere diversa a seconda della libreria di campioni)
Quando si caricano le Voices da una Libreria, Motif XF caricherà solo ciò che serve – in altre parole, se i campioni e le forme d’onda sono già stati caricati, non li caricherà nuovamente. Non farà altro che associare i dati della Voice ai campioni (Samples) ed alle forme d’onda (Waveforms)che sono già state caricati in precedenza (questo non fa solo risparmiare tempo ma anche RAM).
Indirizzare i dati della Voice appartenente alla libreria di campioni su USER 1 ed impostare l’opzione di LOAD in modo che i dati di Sample/Waveform vengano salvati su “USR” (SDRAM).
L’opzione di LOAD verrà impostata nel modo seguente:
USR > USR
FL1 > USR
FL2 > None
Nell’immagine qui sopra, si è deciso di caricare (LOAD) i dati Voice provenienti dal banco USR 2 nel banco USR 1 del Motif XF. I dati del banco USR 2 di “Inspiration in a Flash” cominciano con la timbrica di pianoforte S700. Questa operazione indirizza i campioni che sarebbero stati inviati al banco Flash RAM 1 sulla SDRAM (USR) per il solo scopo di ascolto. L’intero banco USER 2 e tutti i campioni per far suonare le relative Voices verranno caricati nel banco USER 1 interno a Motif XF e tutti i campioni nella SDRAM.
 
Cose che bisogna sapere in merito ai FILES
Quando si ascoltano e/o installano nuovi dati sulle schede Flash RAM, bisogna considerare tutto questo come se fosse una sessione di scrittura sulla memoria Flash. Qualunque modifica si apporti deve concludersi con la creazione di un nuovo file di archivio (back-up) – cioè un file di dati tipo ALL “with Samples” (contenente i campioni) – questo conterrà una testimonianza dell’aggiunta di nuove Voices e delle loro nuove Waveform al file di configurazione personalizzata per Motif XF. Le Voices, a seguito dell’installazione dei campioni sulla scheda Flash RAM, ora cercheranno i dati audio su quest’ultima. Bisogna fare in modo che il file personalizzato contenga questo tipo di informazione.
Lo spostamento dei dati campionati è un processo complesso ed è necessario sapere come utilizzare gli strumenti disponibili al fine di evitare una situazione in cui le Voices non vengano riprodotte correttamente. Motif XF reindirizzerà automaticamente ogni waveform delle Voices, quindi tutti i campioni nelle loro locazioni nuove, come è stato deciso durante questa sessione. Bisogna ricordare che i dati della Voice sono una cosa – si tratta di un insieme di parametri che vengono applicati alla sorgente sonora – in questo caso la sorgente del suono è rappresentata dai campioni e dati di forme d’onda. Dati che provengono o da una waveform PRESET o da una waveform USER… e se è una Waveform User o proviene dalla SDRAM oppure dalle schede Flash RAM. La pagina OSCILLATOR della Voice è quella sezione dove vengono assegnati il numero ed il banco della Waveform.
La pazienza è un aspetto fondamentale – specialmente quando si naviga all’interno di un file ARCHIVIO (solo un promemoria: ci si riferisce ad un file GRANDE “with samples” (con campioni) come un ad archivio, perché si tratta di una copia di sicurezza di tutto il lavoro svolto).
Bisognerebbe creare anche un file di dati tipo .ALL, dal nome simile al precedente, “without samples” (senza campioni). Si noterà che questo tipo di versione è più facile da navigare quando si cercano programmi individuali.
Quando si deve aprire un file Archivio (di grandi dimensioni) si noterà che Motif XF impiega un certo tempo per visualizzarne il contenuto… ad esempio quando si chiede di trovare una singola Voice che si trova all’interno di un file archivio .ALL da 1GB, questo contiene centinaia di Voices. Potrebbe contenere oltre 2000 forme d’onda e migliaia e migliaia di campioni singoli… in ogni caso potrebbero essere necessari 20 – 40 secondi per generare il catalogo e visualizzare la lista. È del tutto normale.
Questo è anche il motivo perché si desidera caricare un banco di 128 Voices in USER 1, individuare le Voices da tenere. Se necessario trascrivere il loro nome. In questo modo quando è il momento di installarle sulla scheda Flash RAM non c’è bisogno di dar loro la caccia. Si potrà semplicemente caricarle senza ripopolare la lista (catalogazione).
Scegliere le locazioni di memoria dei banchi USER 2, USER 3 o USER 4 che si vorrebbero utilizzare per aggiungere le Voices al proprio banco personalizzato.
Suggerimento: Effettuare questa operazione con largo anticipo. Pianificare quali Voices si desiderano conservare e dove si ha intenzione di posizionarle. Sarà quindi possibile indirizzare, caricare ed installare le Voices senza ogni volta dover ripartire da zero per cercarle. Quindi, sapere quali Voices si desiderano prendere dalla libreria di campioni e sapere dove indirizzarle prima di iniziare ad  installare i relativi dati. Questo consiglio può far risparmiare molto tempo e molta frustrazione.
Poi, si consiglia di caricare solo quelle Voices nelle locazioni di memoria USER 2-4, aggiungendole alla propria libreria e, questa volta, installando Samples e Waveforms nella memoria Flash RAM.
USR > USR
FL1 > FL1*
FL2 > None
Nel caso del file “Inspiration In A Flash” la destinazione dei campioni verso FL2 non ha alcun senso. I dati sono stati salvati da una scheda installata nello slot 1 – così l’impostazione importante è “FL1>FL1”.
Si raccomanda di caricare selettivamente dal file di libreria originario solo quelli che si conoscono e si desiderano, e di indirizzare i dati che erano stati pensati per FL1 su FL1. Questa operazione installerà Samples e Waveforms nel mentre le singole Voices vengono posizionate nei banchi interni.
Ripristinare USER1 (UTILITY > JOB > spuntare l’opzione “ALL”, cosicché venga resettato solo il banco USER 1 e gli 8 Drum Kits)
È possibile anche cancellare completamente il contenuto della SDRAM ([INTEGRATED SAMPLING] > [JOB] > [F3] OTHER > “Delete All”).
In seguito verificare che tutte le nuove Voices aggiunte accedano ai dati di campioni e waveform dalla scheda Flash RAM FL1 e che tutto sia come ci si aspetta. Infine creare un nuovo file di archivio (di tipo "All" e “with samples").
 
Esempio:
Diciamo di aver scelto le seguenti Voices dal banco USER 2 del file “Inspiration In a Flash” e che si desideri aggiungerle al proprio file personale di libreria per Motif XF:
001: S700 for XS
002: Ballad Stack S700
003: S700 Piano Back
004: S700 & Strings
005: S700Piano&Ooh Choir
006: S700&Ooh Choir&Pad
119: Live Scat
Le suddette Voices verranno caricate nel banco USER 3 a partire da 001 fino a 007 e le Samples/Waveforms verranno installati nella scheda Flash RAM FL1.
Premere [FILE]
Impostare TYPE = voice
Evidenziare il file "InspirationInAFlash.X3A" e premere [ENTER] per aprire e visualizzare i dati all'interno del file.
Questa operazione può richiedere 30 - 40 secondi dal momento che Motif XF sta cercando di catalogare ed elencare tutte le 512 Voices User ed i 32 Drum Kits User che si trovano nel file. Bisogna avere pazienza. Se la chiavetta USB non dispone di un LED per indicare l'attività si potrebbe erroneamente concludere che nulla sta accadendo, tuttavia durante questo tempo vengono generate le liste. Usare il pulsante [USER 1], [USER 2], [USER 3], [USER 4] e [USER DR] per visualizzare il contenuto che si trova nel file.
Premere [USER 2] per visualizzare le Voices contenute nel banco USER del file:


La figura soprastante mostra che si stanno per caricare ed installare i dati per la Voice “001: S700 for XS” nella locazione di memoria 001 del banco USER 3.
Nel contempo sono state cambiate le opzioni di LOAD (caricamento) in modo che ciò che è in FL1 del file venga inviato allo Slot 1 della Flash RAM “FL1”.
I dati della Voice impiegano meno di un secondo a caricarsi, i dati di Waveform e Sample verranno installati sulla Flash RAM. Verrà visualizzato un messaggio che indica il processo di caricamento dei dati nella Flash RAM situata nello Slot 1 “FL1”.
Una volta completata l’operazione – resistere alla tentazione di uscire da questa modalità, immediatamente procedere al caricamento della Voice successiva: 002: Ballad Stack S700” nella locazione 002 del banco USER 3.
Medesima opzione di LOAD per la Flash RAM FL1 > FL1:


Ora, dal momento che i Samples e le Waveforms sono stati già caricati durante la precedente operazione, si noterà che questa Voice si carica immediatamente, nulla deve essere scritto sulla memoria Flash – il Motif XF riconosce che i dati provenienti da questo file sono già stati installati e automaticamente reindirizzerà i dati della Voice ai Sample e Waveforms richiesti!
Ripetere le operazioni viste in precedenza per la Voice successiva (resistere ancora alla voglia di uscire da questa modalità) – se premendo il tasto EXIT si esce dalla sessione, si dovranno aspettare 30 – 40 secondi per la rigenerazione della lista ogni volta che si seleziona una nuova Voice (non è un grosso problema ma può diventare una notevole quantità di tempo se si sta caricando parecchie Voices). Per questo motivo si raccomanda di scegliere le Voices che si intendono caricare e di conoscere la loro locazione di memoria di destinazione prima di iniziare la sessione di caricamento.

 
E ora selezionare la Voice 119 ed indirizzarla alla locazione 007 del banco USER 3.
 
 

Phil Clendeninn
Senior Product Specialist
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Traduzione © 2012 a cura di wavesequence
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