8 gennaio 2012

Imparare a suonare le Performances


 
 
Power User:

Imparare l’uso delle Performances

&

Direct Performance Record

“Clavi Jam”



Versione 1.06.6
L’obiettivo di questo articolo è quello di analizzare in modo approfondito una delle Performance di Motif XS, cosicché si possano imparare quali sono le decisioni importanti da prendere per fare in modo di trarre il massimo. Ogni Performance può contenere fino a quattro Voices (ognuna posizionata in una Part 1 - 4) come può includere una Part AD INPUT. Tutte le PARTS di una Performance possono richiamare i propri Dual Insertion Effects. E dal momento che è possibile usare fino a quattro ARPEGGI simultanei, ognuna delle PART del sintetizzatore può essere sotto il controllo di una frase ARP diversa. Inoltre, ad ogni Performance è possibile associare cinque insiemi di frasi arpeggio – permettendo di avere a disposizione cinque segmenti musicali diversi. Si hanno a disposizione le innovative funzioni di [PERFORMANCE CONTROL] che permettono di controllare dinamicamente quello che accade ad ogni PART e le funzioni [SELECTED PART CONTROL] che consentono la possibilità di applicare 24 parametri a tutte le quattro PARTS in comune, oppure si può scegliere una singola PART ed applicare tutti quei 24 parametri solo a quella PART.

Si prega di vedere il video mentre ci si esercita con la stessa PERFORMANCE (“Clavi Jam”) che si trova nella sezione WEB VIDEO della pagina su MOTIF XS – eventualmente anche suddiviso in due parti su YouTube.

In questo articolo verranno affrontati i seguenti argomenti:
Definizione dei Modi: VOICE/PERFORMANCE
Note Limits: PART SPLIT contro ARP SPLIT
Real Time [PERFORMANCE CONTROL]
Effetti dell’Arpeggio Play
Funzione Direct Performance Record


Phil Clendeninn
Senior Product Specialist
Technology Products
©Yamaha Corporation of America


IMPARARE A SUONARE LE PERFORMANCES
Nel Motif XS ci sono 384 User Performances. Dal punto di vista prettamente tecnico non possiamo definirle “preset” perché è possibile modificarle – infatti si invita ad adattare ognuna di esse alle proprie esigenze. Una Performance è una combinazione di massimo quatto Voice. Ogni Voice è posta in una locazione chiamata “PART” della Performance. I parametri della PART possono essere modificati senza alterare in modo distruttivo la VOICE originale. Questo è un concetto importante da comprendere, così prima di procedere, vogliamo essere sicuri che sia chiaro.
 
Una VOICE è l’elemento suonabile fondamentale nel Motif XS. Ci sono 1024 Preset Voices in 8 banchi da 128 e 3 banchi da 128 di locazioni User Voice dove è possibile registrare le proprie timbriche personalizzate oppure caricare nuove Voices. Yamaha ha incaricato alcuni tra i migliori programmatori al mondo di creare queste Voices usando le 355MB di Wave ROM del Motif XS.
 
Prendiamo ad esempio la VOICE di pianoforte “Full Concert Grand”: si potrebbe voler combinare questa con altre VOICES in una PERFORMANCE e doverla trasporre in alto di un’ottava – non si desiderano però modificare in modo distruttivo i dati della VOICE originale che si trova al PRESET 1: 001(A01). Qualora questo accadesse, sarebbe catastrofico perché ogni Performance, Song o Pattern che usasse il “Full Concert Grand” suonerebbe immediatamente diverso.
Questo è il motivo perché esistono le PARTS. Le PARTS permettono di applicare delle variazioni ai parametri originali senza cambiare in modo distruttivo i dati originali della Voice. La Performance contiene dei riferimenti alla Voice originale ed i parametri della PART intervengono su ciascuna Voice senza modificarla. Quando si memorizza una Performance, vengono salvati i riferimenti alle Voices originai con le variazioni applicate. Senza cambiare la Voice Preset originale, nella PERFORMANCE si possono cambiare moltissime cose del “Full Concert Grand”.
Ad esempio si potrebbe desiderare di associare a quel timbro uno specifico arpeggio oppure di modificare la Frequenza di Cutoff del Filtro oppure la quantità di riverbero – ma non si vuole modificare ogni istanza dove viene usato il timbro di “Full Concert Grand”. Così una PART non è altro che la copia dei dati originali, ai quali si possono (localmente) applicare le opportune modifiche. Queste modifiche non cambiano permanentemente oppure distruggono i dati originali della VOICE. Questo è un modo molto pratico e permette di personalizzare la VOICE per ogni composizione o combinazione si desideri fare.
 
Una PERFORMANCE nella sua forma più semplice ed elementare permetterebbe di prendere il timbro di “Full Concert Grand” e posizionarlo sulla parte destra della tastiera (associandolo ad una PART ed applicando a quella Part il parametro di Note Limit). In seguito permetterebbe di posizionare sulla parte sinistra della tastiera il basso acustico “Velo Growl” (associandolo ad una seconda PART ed applicando a quella Part il parametro di Note Limit). In qualunque momento si trovi più di una Voice combinata con un’altra per formare uno Split o un Layer oppure per formare una combinazione Split/Layer, questo lo si può fare con una Performance. Possono coesistere fino a quattro suoni in una PERFORMANCE e sono affidati al medesimo canale MIDI. Questo è un aspetto importante da capire sulle Performances – tutte le PARTS si trovano sullo stesso canale MIDI di base. Nella sua forma più complessa, una PERFORMANCE può avere tutte le sue quattro PARTS con il proprio arpeggiatore. Ogni arpeggiatore, all’interno della Performance, può avere associate 5 frasi diverse, [SF1] ~ [SF5]. Pertanto con i pulsanti Sub Function si può passare. in tempo reale. attraverso i diversi gruppi di frasi.
 
Per imparare a suonare ogni Performance, richiederà l’uso di una certa fantasia musicale. Non bisogna temere di modificare i dati per adattarli alle proprie esigenze. Non è possibile che i programmatori Yamaha possano sapere dove ognuno desidera sia posizionato il punto di Note Limit split. Tale punto di split potrebbe variare a seconda di cosa si sta suonando ed in quale tonalità – questò è uno dei motivi per i quali tutte le Performance si trovano in banchi USER RAM modificabili. Alcune tra le correzioni più comuni che verranno apportate, saranno semplicemente la modifica dei punti di split delle PARTS nella Performance.
 
SPLIT Point – questo è il Note Limit o l’estensione di tasti a cui una PART deve rispondere. Quando si parla di Performances, ci sono due diversi split points di cui bisogna essere a conoscenza. Dal momento che una Performance è composta da un massimo di 4 PARTS e ognuna di essere potrebbe essere controllata da un arpeggio indipendente, bisogna fare attenzione a conoscere la differenza tra i seguenti parametri di Note Limit (split):

PART (VOICE) Note Limit – questo parametro determinerà l’estensione di note a cui una determinata PART risponderà con il suono in risposta alla pressione diretta dei tasti.
ARPEGGIO Note Limit – questo parametro determinerà l’estensione di note che attiveranno (start/control) l’arpeggiatore.
 
Si potrebbe non essere capaci di suonare in modo convincente tutti i tipi di PERFORMANCES – esse rappresentano tutti generi musicali diversi e non ci si aspetta che ognuno sia esperto in tutti i generi. Spesso, se non sono di proprio gusto, si potrebbe anche non avere un particolare interesse ad avvicinarsi alla PERFORMANCE. Altre potrebbero interessare immediatamente. Tuttavia questo articolo vuole suggerire un modo sistematico per avvicinarsi ad ogni Performance cosicché si sappia come guardare “dietro le quinte” e riuscire a capire come è stata costruita.

·     (la schermata di esempio utilizza la Performance Clavi Jam posizionata alla locazione
     USR 1:044 (C12)

 
La schermata principale [F1] PLAY fornisce informazioni inerenti a quali VOICES sono associate alle quattro PARTS [1] ed ai volumi (scritti sotto lo slider). Si può premere [F2] VOICE per vedere quali sono le Voices assegnate a questa PERFORMANCE e si possono vedere e cambiare le Voices assegnate e le loro estensioni di tasti, Note Limits (vedi sotto):




Nell’esempio mostrato sopra ci sono quattro VOICES nelle quattro PARTS – ognuna è assegnata ad un suono in una precisa estensione di note MIDI – per le immagini dello schermo è stata usata la versione Motif XS7 a 76 note.
 
Power Standard Kit 1 ........ = C-2 ~ A2

Mega Finger+Slap .............. = C-2 ~ G8

Mega 60s Pedal Wah ......... = C-2 ~ G8
Touch Clavi ........................ = E0 ~ G8
 
Se dalla schermata principale si preme il pulsante [F4] ARPEGGIO, si vedrà che a tre delle quattro PARTS è stato assegnato un arpeggio (segno di spunta rosso a sinistra). In questa schermata si possono anche vedere e modificare quali tipi di arpeggio stanno suonando per ogni dei cinque possibili pulsanti Sub Function ARP1-ARP5 da [SF1] a [SF5]. Si può anche impostare il tempo ed il Sync Quantize Value globale dell’arpeggio.

[F4] ARPEGGIO


Per ogni Part l’estensione attuale del punto di split può essere ritrovata nei parametri di PART Edit:

·         Premere [EDIT]
·         Premere un pulsante di Track Select [1] – [4] èer selezionare una PART
·         Premere [F2] ARP MAIN (vedere sotto)

Drum “ARP MAIN” – PART 1:

Il parametro di Arpeggio Note Limit determina quali note attiveranno la PART che deve suonare. Nell’immagine qui sopra vengono visualizzati i dati dell’arpeggio per la PART 1 (Drum) (la riga superiore indicherà sempre dove al momento ci si trova). Qualunque nota a scendere dal “B2” farà iniziare la frase di arpeggio drum. Le note a salire dal “C” centrale non faranno iniziare la frase di arpeggio drum. Ogni PART può avere un’estensione di note che darà inizio alla riproduzione del suo arpeggio. Come impareremo, ci sono altri sistemi per attivare i diversi aspetti dell’arpeggiatore.
 
Premendo in ordine i pulsanti Track Select [1]-[4] si può scoprire che le PARTS hanno assegnato l’ARPEGGIO nel modo seguente:

PART 01: PDR:001 (A01) Drums “Power Standard Kit 1” ARP Note Limit = C-2 ~ B2
PART 02: PRE8:121(H09) Bass “Mega Finger+Slap” ARP Note Limit = C-2 ~ B2
PART 03: PRE8:093(F13) Guitar “Mega 60s Pedal Wah” ARP Note Limit = C-2 ~ B2
PART 04: Non c’è un Arpeggio attivo per questa Part. Questo timbro verrà suonato “in tempo reale” sulla tastiera.
 
Così, sebbene si riesca a suonare ed ascoltare la Part di Clavinet dovunque sulla tastiera, solo le note al di sotto del “B2” attiveranno la sezione ritmica: Drums, Basso e Chitarra.
 
Bass “ARP MAIN” – PART 2:


I tasti in colore verde chiaro (E0-B2) indicano l’attuale estensione disponibile per attivare l’arpeggio di basso: Note Limit = da C-2 a B2, anche se in una tastiera a 76 note quella più bassa è E0.
 

Guitar “ARP MAIN” – PART 3:


Suonare un Eb2 con la mano sinistra: poiché le tre Parts per la mano sinistra sono state impostate su HOLD, non c’è bisogno di tenere i tasti sempre premuti. Si può suonare la parte di Clavinet normalmente. Infatti si possono suonare le parti di Clavinet a due mani facendo in modo che la band ci segua in ogni mossa. Per questo ci vuole un po’ di pratica (si prega di guardare la clip video su YouTube).
 
Real Time PERFORMANCE CONTROL (Controllo della Performance in tempo reale)
Premere il pulsante [PERFORMANCE CONTROL] che si trova sul pannello di controllo destro frontale proprio alla destra dei pulsanti numerati Track. Questa azione permetterà di controllare sempre quello che accade in una Performance. Si prega di ricordare che ci sono fino a quattro PARTS, di conseguenza i 16 pulsanti Track Select sono assegnati a gruppi di quattro, come segue:
 
[1], [2], [3], [4] – PART SELECT
[5], [6], [7], [8] – ARP ON/OFF
[9], [10], [11], [12] – PART MUTE ON/OFF
[13], [14], [15], [16] – ARP HOLD ON/OFF

 
Questo è indicato sul pannello frontale al di sotto dei 16 pulsanti Track select.
 
Quando si preme un pulsante [1]-[4] per selezionare una PART, si ha poi accesso anche ai 24 parametri (8 manopole x 3 file di parametri) nell’area della tastiera denominata [SELECTED PART CONTROL].
 
Questi parametri si possono applicare alla Partselezionata: in basso viene mostrato che le Control Functions stanno intervenendo sulla PART 1 - il Drum Kit

 
In alternativa, se il pulsante [COMMON EDIT] è illuminato – i 24 parametri associati alle manopole si possono applicare a tutte le quattro PARTS assieme (in comune):

 
In qualsiasi momento si può premere il pulsante [MULTI PART CONTROL] per controllare REVERB SEND, CHORUS SEND e la posizione PAN di una qualunque delle quattro PARTS. Le manopole 1-4 si usano per questo scopo. E, naturalmente, i CS (Control Sliders) sono altrettanto attivi come controllo dei volumi.
 
Esplorare una PERFORMANCE
Quando in una PERFORMANCE si preme [EDIT] ci sono due livelli di parametri per la modifica. Coloro i quali sono familiari con la serie Motif, sanno che questi due livelli sono chiamati rispettivamente “COMMON” (vanno a modificare tutte le PARTS assieme) e “PART” (va a modificare solo una singola specifica PART). Gli elementi che sono il COMMON (comune) sono: nome della Performance, System Effects, Master EQ, Audio Input, Master Effects, Controller Assign etc.



L’angolo superiore sinistro dello schermo darà sempre informazioni su dove ci si trova: PERFORMANCE – EDIT – COMMON.
·         Premere [EDIT]
·         Premere [COMMON EDIT]
Se si preme un pulsante TRACK SELECT da [1] a [4] si possono vedere le schermate di EDIT per i parametri della PART.


Notare che [SF5] visualizza “1 PART”; questo pulsante alternerà la schermata tra la visualizzazione di tutte le quattro PARTS (vedi sotto) e di una singola PART alla volta.

 
Si può scegliere di vedere l’una o l’altra a seconda delle proprie preferenze al momento. Notare che quando si sta visualizzando una PART alla volta il pulsante [SF5] mostrerà “4 PART” e questo indica che premendolo ancora si ritornerà alla schermata precedente (vista elenco).
 
ARPEGGIO PLAY EFFECTS (EFFETTI ARPEGGIO)
Il senso fondamentale per la musica è molto importante e non sta tutto nella batteria. Il ritmo uniforme è l’antitesi dello swing. Nella zona [SELECTED PART CONTROL] attraverso la fila “ARP FX” si ha accesso agli 8 parametri per l’arpeggio.
·         Swing
·         Quantize Value (Qt Val)
·         Quantize Strenght (Qt Str)
·         Gate Time (GateT)
·         Velocity
·         Octave
·         Unit Multiply
·         Tempo

 
Si può accedere ai suddetti parametri come segue:
Premere ripetutamente il pulsante [SELECTED PART CONTROL] per selezionare la fila 3. Ogni PART può essere manipolata individualmente usando i pulsanti Track Select [1]-[4] oppure si possono applicare queste impostazioni in COMMON (a livello comune) premendo il pulsante [COMMON EDIT].
 
Ci sarà un articolo Power User a parte per schematizzare lo SWING QUANTIZE. Ma in breve, si può vedere che è stata applicata una variazione di Swing di +25 alla PART 1, Drums, ed è stata applicata a livello delle note da 1/16 (questo significa che le note pari da 1/16 verranno ritardate di 25 ticks). La Velocity è stata leggermente ridotta. Lo swing è sia nel tempo che la dinamica. La Velocity delle note “swingate” è stata ridotta all’82% del valore normale.
Usare il pulsante [PERFORMANCE CONTROL] nella parte destra del pannello frontale per isolare a turno ogni PART (usare la funzione PART MUTE) ed ascoltare il “feel”. Sperimentare con i parametri e sentire come si può regolare la risposta delle varie parti. È solo una questione di feel, qui regna la sottigliezza. Per iniziare i propri esperimenti provare quanto segue:
·         Porre in mute tutte le PARTS eccetto Drums – si può farlo premendo il pulsante [PERFORMANCE CONTROL], poi spegnere i loro LED premendo Track Select [10], [11] e [12]
·         Selezionare la PART Drum – si può farlo premendo il pulsante Track Select [1]
·         Accedere alla pagina di ARP FX – si può farlo premendo ripetutamente il pulsante [SELECTED PART CONTROL] fino ad illuminare il LED vicino a ARP FX
·         Eliminare lo Swing – lo si può fare ruotando la manopola 1 fino ad agganciare il segno rosso ed riportando indietro il valore a +0 (a mezzogiorno).
 
Talvolta non si può apprezzare lo swing fino a che non viene attivato. Riportando a +0 il valore di Swing diventa del tutto chiaro quanto questo sia importante per il “feel” dell’intero groove.
Provare lo stesso con le impostazioni dell’ARP #3 (premere [SF3] per richiamare il terzo pattern di arpeggio) ma questa volta si isoli la linea di basso.
·         Premere [SF3]
·         Premere [PERFORMANCE CONTROL] se non è già attivo
·         Premere Track Select [1], [11] e [12] per escludere (MUTE) le Parts 1, 3 e 4.
 
Ascoltare il ritmo di questo Bass ARP (arpeggio di basso) – gli arpeggi di basso sono simili a quelli di batteria ma hanno le note. Le note vengono attivate dall’esecutore quando preme i tasti. Un vero bassista suona con atteggiamento – ascoltare il modo con il quale alcune note sono smorzate mentre altre sono piene e consistenti… ascoltare i rumori delle dita. Dallo swing viene introdotta una grande quantità di “feel” (ARP PLAY FX). Produce interessanti risultati anche modificare il parametro “GateT” (gate time). Questo rappresenta la durata o lunghezza delle note. Provare ad accorciare leggermente le note (abbassare con lentezza il numero iniziando da 100%), ascoltare come viene modificata la durata delle note del basso. Questo è un aspetto molto importante per il “feel” della linea di basso.
 
DIRECT PERFORMANCE RECORD (Registrazione diretta della propria esecuzione)
È estremamente facile registrarsi mentre si suona una Performance. Non è necessario abbandonare il modo PERFORMANCE, basterà premere il pulsante RECORD e decidere con una certa rapidità come si desidera catturare la propria ispirazione.
·     Premere [RECORD] – appare la schermata delle impostazioni di PERFORMANCE Record

 
·         Selezionare SEQUENCER MODE: SONG o PATTERN
·         Selezionare un MUMBER (numero) vuoto
(se la destinazione è vuota la colonna SONG/PATTERN TRACK a destra conterrà solo delle icone MIDI di colore grigio. Una traccia contenente dati avrà le icone MIDI di colore giallo.
 
SONG o PATTERN? In generale, se non si sa esattamente che cosa si vuole fare, selezionare SONG.
Ricordare che le SONGS sono lineari ed è possibile registrare per la durata desiderata, poi si possono estrarre i dati che si vogliono conservare successivamente. I PATTERNS richiedono di impostare in anticipo il numero di battute che si desiderano registrare. Di conseguenza il modo SONG quando si vuole scarabocchiare, il modo PATTERN quando si ha già in mente un obiettivo.
 
Nella figura precedente è stato selezionato il PATTERN. L’obiettivo è il PATTERN numero 1, SECTION A, e gli è stata assegnata una durata di 008 battute (a scelta si può impostare una durata tra 001 a 256 battute, come si desidera).
 
TIME SIGNATURE e TEMPO vengono automaticamente impostati dal modo PERFORMANCE. Il Sequencer adotta automaticamente il tempo dell’arpeggio.
 
Sempre nella figura soprastante, si vede che è attivata la funzione “Key On Start Switch”. Questo significa che toccando la tastiera la registrazione inizierà automaticamente. Solo una parola a proposito: questo è molto utile quando si usa la DIRECT PERFORMANCE RECORD. Prima di premere il pulsante RECORD sarebbe forse il caso di provare bene la PERFORMANCE. Quindi, siccome nella testa si ha un ricordo chiaro di quello che si sta facendo, potrebbe non essere necessario contare il quattro fuori.
Se si preferisce usare il count-in, bisogna ricordare che l’arpeggio partirà quando verranno toccati i tasti nella corrispondente zona Note Limit, anche se il trasporto del sequencer inizia prima o dopo questo. Di conseguenza dipende solo dall’esecutore suonare a tempo. Questo significa semplicemente che se se si registra con un count-in piuttosto che con il “Key On Start Switch” e si preme la tastiera in ritardo (diciamo che si inizia alla battuta 003), gli arpeggi inizieranno alla battuta 003. Bisogna premere una nota nella regione dove il Note Limit dell’arpeggio farà iniziare la riproduzione dell’arpeggio. Questa è senza dubbio l’implementazione più flessibile di questa funzione. Essere in grado di iniziare la riproduzione di un arpeggio di chitarra, ad esempio, in levare anziché sul battere è musicalmente utile – girare semplicemente il ritmo al contrario. [2]
 
Come è stato detto ci sono due diversi tipo di punti di split per cui preoccuparsi. Il Note Limit della PART e poi il Note Limit (per l’attivazione) dell’arpeggio. Ad esempio, nella Performance “Clavi Jam” la PART di Drum Kit è limitata ad una regione di tasti compresi tra C-2 e A2. Suoneranno solo le percussioni fino ad A2 compreso. Applicando il Note Limit ad una PART di Drum Kit come questa, i suoni di shaker e claves che fanno normalmente parte della frase dell’arpeggio, sono stati eliminati.
 
SUGGERIMENTO: Si può personalizzare l’arpeggio drum facendo in modo che il Voice set risponda al parametro di Note Limit. I Note Limit si possono usare avendo come obiettivo solo regioni specifiche – questo è particolarmente utile con più di 1900 arpeggi Drum. Si può impostare anche un High Note Limit più basso del Low Not Limit – creando un “buco” nella regione. Le note in questa parte non suoneranno. Usare la propria immaginazione!
 
L’altro tipo di note limit è rappresentato, naturalmente, da quali note faranno iniziare la riproduzione dell’arpeggio drum. Questa regione ha un’estensione da C-2 a B2. Perciò, semplicemente, qualunque nota al di sotto del B2 farà iniziare l’arpeggio drum. Ma qualunque nota al di sopra del C3 non lo farà. Se si vuole che l’arpeggio drum inizi sincronizzato con l’esecuzione bisogna fare il possibile per non toccare accidentalmente una nota al di sopra del C3 prima di premere una nota che attivi l’arpeggio drum. In questa performance è possibile anche far iniziare l’arpeggio drum senza far iniziare l’arpeggio di chitarra – il note limit dell’arpeggio di chitarra va da E0 a B2. Se si possiede un Motif XS8 si può suonare un tasto al di sotto di E0 che attiverà l’arpeggio drum, del basso ma non della chitarra.
L‘unico punto da mettere in evidenza è che, per ogni PART, si può personalizzare la regione che suonerà e si potrà personalizzare indipendentemente la regione che farà iniziare l’arpeggio.


Una volta che si è registrata la propria esecuzione co la Performance nel sequencer, si può entrare in quel modo operativo ed elaborare ulteriormente l’idea di base.
 
·         Premere [PATTERN]
Come mostrato nella figura soprastante, le quattro tracce sono state registrate nella SECTION A, dove la PART 1 è associata alla traccia 1, la PART 2 alla traccia 2 e così via. Le icone del cavo MIDI nella colonna TR ed i quadratini pieni nella Section A per le prime quattro tracce indicano che in esse è stato registrato del materiale (giallo).
Bisognerebbe dire che anche se si utilizza l’interruttore PART MUTE nell’area PERFORMANCE CONTROL, i dati verranno comunque inviati al sequencer (li si possono porre in mute oppure eliminare in un secondo momento se si desidera). Viene registrato tutto. Vengono registrati anche i movimenti delle manopole e degli sliders. Inoltre, le note generate dalla frase d’arpeggio ma che non suonano (a causa dei VOICE Note Limits) verranno trasferite al sequencer ma durante la riproduzione non suoneranno perché i parametri della PART vengono applicati alle impostazioni del MIXING dell’attuale PATTERN o SONG. Quindi, fondamentalmente, (a parte per i PART MUTES) quello che si sente è quello che viene registrato e che poi verrà riprodotto.
 
Il sequencer in modo PATTERN (usato per questo esempio) crea automaticamente quattro USER PHRASES dai dati dell’arpeggio Drums, Basso e Chitarra e dalla parte di Clavinet suonata in tempo reale sulla tastiera. Lo si può vedere premendo il pulsante [F4] PATCH. Per ogni PATTERN ci sono 256 USER PHRASES possibili (16 tracce per 16 Sections). In più, ad ogni Phrase è possibile assegnare un nome, se si vuole… muovere il cursore fino alla colonna PHRASE NAME e premere [F6] CHAR per dare un nome alla Phrase:

 
I dati ora non sono più un arpeggio, ma sono stati scritti nella corrispondente traccia in forma di dati MIDI.[3] Si possono ora rielaborare quei dati, tagliarli-copiarli ed incollarli in altre locazioni. Si possono richiamare le User Phrases per numero (o nome) nella altre Sections di questo PATTERN. Ad esempio, se nella Section “K” si vuole usare la medesima Part di Guitar, basterà semplicemente spostarsi alla SECTION K ed attivare la Phrase 003 sulla griglia delle PATCH.
Se si desidera usare in un’altra SECTION la medesima frase di Drum, bisognerà semplicemente attivare in quella Section la Phrase No: 001. Tuttavia, se si desidera aggiungere o cambiare qualcosa (mantenendo l’originale inalterato), bisognerà creare una nuova User Phrase unica duplicando i dati originali in una nuova Phrase (dovrà avere un numero unico di Phrase). Nel sequencer ci sono quattro diversi COPY jobs – COPY TRACK permetterà di creare nella locazione destinazione una nuova Phrase (unica).[4]
 
PLAY FX
In precedenza nell’articolo sono stati citati gli ARP PLAY FX. Questi permettono di modificare il feel e lo swing dell’arpeggio prima che i relativi dati vengano scritti nella traccia. Dalla schermata principale SONG o PATTERN si può notare [F2] PLAY FX. Questi permettono di applicare al feel ad allo swing dei dati una regolazione simile ma dopo che questi sono stati registrati nella traccia. All’inizio i “Play FX” sono non-distruttivi. Questo significa che se si stanno modificando dove si trovano i dati, senza cambiare gli attuali eventi MIDI nella Event List, significa che li si stanno modificando solo temporaneamente. Queste modifiche possono essere rese definitive una volta che si è deciso che vanno bene. Si può applicare quantize, quantize strength (%), Swing Velocity, Swing Gate time, Swing Rate, si possono Note Shift, Clock Shift i dati, cambiare il Gate time globale, e cambiare la Velocity Rate and Offset globali.
 
Questi PLAY EFFECTS possono essere resi definitivi in due modi:
1.    Porre la traccia in Record “overdub” (sovraincisione) – questo riscriverà i dati secondo le impostazioni del Play Effect.
2.    Usare il TRACK JOB “Normalize Play Effect” – questo riscriverà i dati secondo le impostazioni del Play Effect.
 
Entrambe le modalità azzereranno le impostazioni dei parametri. Bisogna sperimentare con questi parametri ed ascoltarne i risultati perché questi dipendono dai dati ai quali vengono applicati. Per una discussione inerente a questo argomento, si prega di consultare la sezione WEB VIDEO su Motifator.com per vedere un esempio di applicazione di queste funzioni a cura di Blake Angelos: “Motif XS Play FX” ed il video (sempre di Blake) sul Loyalty DVD.
 
Dietro gli Arpeggi:
Potrebbe risultare necessario trascorrere un po’ di tempo consultando l’opuscolo Data List 2 [5] per capire come sono stati categorizzati i 6,633 arpeggi. Molti tipi di arpeggio possiedono una reazione particolare agli accordi ed alcuni possono anche rispondere in modo diverso alla velocity oppure aggiungere degli effetti sonori casuali. Si può fare in modo che gli arpeggi suonino continuamente (questo lo si sa) ma è noto che è possibile farli suonare solo una volta? Regolando i parametri LOOP e TRIGGER MODE si può controllare come si comporteranno gli arpeggi. Questa funzione la si può usare quando c’è la necessità di immettere una rullata o un fill-in in un momento preciso della propria composizione. Negli arpeggi c’è molto di più di quanto ad una prima osservazione potrebbe rivelare.
 
ARP_”ES” contro ARP_”XS”
Quando si osserva la schermata [F4] ARPEGGIO (dalla schermata principale della PERFORMANCE) si può vedere il nome del TYPE (tipo) di Arpeggio per ogni Part che abbia un arpeggio attivo. Se gli ultimi due caratteri del tipo di arpeggio sono “ES”, questo si riferisce a come il pattern di arpeggio risponderà a ciò che si suona sulla tastiera. Esso indica o la modalità di comportamento degli arpeggi di Motif ES/S90ES oppure il nuovo algoritmo di riconoscimento degli accordi del Motif XF/XS.
In generale, è sempre bene sperimentare ed ascoltare l’arpeggio, ma per avere una sicura definizione… Dal Manuale dell’Utente:
 
Arpeggi tipo ES
Questi tipi di arpeggio usano la medesima architettura di Arpeggio multi traccia del Motif ES. L’arpeggio tipo ES ha i seguenti vantaggi:
·         Questi arpeggi possono creare sequenze complesse di note ed accordi, anche se attivati da un solo tasto.
·         L’arpeggio segue fedelmente le note suonate sulla tastiera (ma solo nell’area dove l’arpeggio è stato assegnato) permettendo un buon grado di libertà armonica e la possibilità di suonare un assolo, usando questi arpeggi.
 
Questi arpeggi contengono numerose sequenze ognuna delle quali è stata studiata per un determinato tipo di accordo. Anche se si preme una sola nota, l’Arpeggio verrà riprodotto secondo la sequenza programmata – e questo significa che potrebbero suonare altre note oltre a quelle che si suonano. Premendo un’altra nota si attiva la sequenza trasposta in relazione alla nota premuta come tonica. Aggiungendo altre note a quelle già tenute la sequenza cambia di conseguenza. Un Arpeggio avente tale tipo di riproduzione ha “_ES” alla fine del suo nome.
 
Arpeggi tipo XS
Questi tipi di arpeggio usano una nuova tecnologia di riconoscimento degli accordi per determinare quali note dovrebbero essere riprodotte dall’Arpeggio. Questo Arpeggio tipo XS ha i seguenti vantaggi:
·         Questi arpeggi rispondono solo ad un’area della tastiera dove un arpeggio tipo XS è stato assegnato. Le altre aree della tastiera non effettuano il riconoscimento degli accordi. Questo permette di suonare la tastiera in modo molto naturale per tutta la sua estensione con arpeggi di basso e parti di accompagnamento.
·         L’arpeggio suonerà sempre parti armonicamente corrette. Queste sono utili specialmente per le parti di basso e degli accordi di accompagnamento.
 
Questi tipi di Arpeggio, creati per essere usati con le Normal Voices, vengono riprodotti per adattarsi al tipo di accordo determinato dal riconoscimento delle note che vengono suonate sulla tastiera. Un Arpeggio avente tale tipo di riproduzione ha “_XS” alla fine del suo nome.
 
Traduzione: Un arpeggio tipo “_ES” risponderà ad una singola nota “Do” e riproduce ancora una frase predeterminata. Ad esempio, la PERFORMANCE chiamata “Yah-Yo-Jah” USER 1: 034(C02) suonerà un accordo minore di organo quando si suona un solo “Do” ma se si suona Do-Mi sarà abbastanza perché vengano interpretati come una triade di Do maggiore. Suonando Do-Mib sarà abbastanza perché vengano interpretati come una triade di Do minore. Si può sentire la parte di organo adattarsi. Se si suona “Fa” il pattern di adatterà alla nuova tonalità…  e così via. Sia la parte di Basso che di Organo della PERFORMANCE “Yah-Yo-Jah” sono arpeggi di tipo “_ES”.
 
Un arpeggio di tipo “_XS” può rispondere ai diversi voicings (rivolti) degli accordi (grande cosa per i suonatori di jazz). Ad esempio, nella PERFORMANCE “Bop ‘til You Drop” USER 1: 010(A10) il bassista riconoscerà un accordo di tredicesima anche se non viene suonata la tonica. Nel jazz (e nel funk in quanto a ciò: provare anche USER 1: 092 (F12): “Funky Jump”) è una regola non scritta quella di stare lontani dalla nota del bassista. Non c’è bisogno di dover suonare la tonica per “dire” al bassista quale nota suonare. Ad esempio, in molte tastiere arranger, per fare in modo che suonino rivolti complessi, come un accordo di tredicesima, bisogna usare la tonica da qualche parte. Ma l’arpeggiatore di tipo XS è molto aggiornato. Diciamo di voler suonare un accordi di Do13, si può immaginare sulla mano sinistra la disposizione delle note:
Sib – Re – Mi – La oppure Mi – La – Sib – Re
Nessuno di questi rivolti ha all’interno un Do. (ma il “bassista” nel Motif XF lo sa e suonerà la tonica). Al Motif XS è stata insegnato un po’ di riconoscimento avanzato degli accordi.
 
ARP ALTRO
Tra le tante altre cose che si possono fare con gli arpeggi c’è la funzione Accent e Random SFX.

Si può vedere dalla figura soprastante, l’elenco degli arpeggi mostra la Main Category, Sub Category, Arpeggio number, Arpeggio Name, Time Signature, Phrase Lenght, Original Tempo, Accent, Random SFX (sound effect) e Voice Type. Questo per dare un’idea di cosa si sarebbe potuto fare con i dati originali. Ovviamente, non bisogna usarli nel modo in cui sono stati pensati. E questo è un aspetto importante da comprendere. La colonna ACCENT dovrebbe essere tipicamente contrassegnata per la maggior parte dei 1900 Drum grooves. Si può impostare un livello di velocity che qualora venga superato quel valore aggiunga una frase d’accento (tipicamente un kick/crash). Alcuni tipi di arpeggio GtMG (Guitar Mega Voice) e di arpeggio BaMG (Bass Mega Voice) avranno effetti sonori casuali (colpi, sfregamenti ecc.).
Questi parametri vengono impostati nella seguente schermata:
·         Premere [EDIT]
·         Premere Track Select [1]-[4] per selezionare PART EDIT
·         Premere [F3] ARP OTHER

 
Nella colonna sinstra si vedono i parametri ARP PLAY FX. Nella colonna di destra si vede “Accent Vel Threshold” – Nella PERFORMANCE “Clavi Jam”, impostando questo parametro a 120, ogni volta che viene premuta una nota nella zona di attivazione dell’arpeggio (al di sotto del B2) con una velocity pari o superiore a 120, verrà suonato un accento di kick e crash. Questo permette di rendere più incisivi gli accenti. Gli altri arpeggi di drum potrebbero avere frasi di “accento” diverse… Si prega di sperimentare!
 
Quando il parametro “Accent Start Quantize” è su OFF creerà immediatamente un accento quando la soglia di velocity è stata superata. Se posta su ON la frase di accento verrà spostata sul valore più vicino secondo la tipologia di quantizzazione dell’arpeggio scelto.
Nella porzione inferiore dello schermo si può convogliare un qualsiasi arpeggio OUT su un qualsiasi canale MIDI. Si prega di comprendere che gli arpeggi non vengono inviati automaticamente alla porta MIDI OUT. Normalmente, sono le note suonate sulla tastiera che vengono inviate alla porta MIDI OUT (non gli arpeggi).
 
DIPINGERE ARPEGGI NEL SEQUENCER
Quando si registrano su una traccia i dati in uscita di un arpeggio, si prega di comprendere che non c’è un solo modo migliore per farlo. Il rischio nel redigere una qualsiasi di queste guide applicative è proprio quello di suggerire solo uno tra i tanti modi di poter usare i dati. Nessun manuale o guida applicativa possono assolutamente affrontare tutte le situazioni immaginabili. Tuttavia, se ci si preoccupa che i dati dell’arpeggio vengano immediatamente identificati come provenienti da un Motif XF, questa è veramente colpa vostra. Ci sono più modi di trasformare la propria musica del numero di arpeggi. Non solo il PLAY FX ma cose come Real Time Loop Remix che permette di applicare un numero infinito di varazioni. C’è la capacità di modificare una parte o la totalità dei dati… Rimpiazzare una parte o la totalità dei dati… ed è il concetto che sta dietro tutto questo materiale “Phrase Factory 2.0”.[6]
 
Se si pensa alle parti di drums, basso e chitarra, nel nostro esempio, come a dei musicisti, ciò che ho fatto nel video clip è dare loro uno spartito (per suonare la mia progressione di accordi) – più o meno lo stesso di aver dato uno spartito a dei musicisti veri. L’arpeggio di batteria fa quello che farebbe un batterista, mettendo a disposizione la sua esperienza per interpretare a modo suo il brano. L’arpeggio di basso fa quello che farebbe un bassista, mettendo a disposizione la sua esperienza per interpretare a modo suo la linea di basso in base alla progressione di accordi. L’arpeggio di chitarra fa quello che farebbe un chitarrista se gli si desse uno spartito (lo rifiuterebbe), mettendo a disposizione il suo catalogo di virtuosismi per interpretare il brano. La settimana successiva, potrei suonare la stessa Performance (Clavi Jam) ed ottenere qualcosa di completamente diverso... È semplicemente un punto di partenza. Stupisce che semplici cambi di tonalità facciano cambiare completamente il mio approccio verso questa stessa Performance… cambiare il drum kit oppure sostituire il suono di clavinet con un piano elettrico, e sono ispirato in modo completamente diverso.
 
Suppongo in ultima analisi che più ci si impegna e maggiori saranno i risultati. Spero che questo articolo apra alla riflessione sulle modalità d’uso dei 6.333 arpeggi. E siamo semplicemente partiti da una Performance. E, naturalmente, dobbiamo affermare che questa non è il solo modo di iniziare a lavorare.
 
Divertitevi! Fate più musica!

Phil “Bad Mister” Clendeninn
Senior Product Specialist
Product Support Group
Technology Products
Pro Audio & Combo Division
©Yamaha Corporation of America


Traduzione  © 2011 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com

Note:
[1] Tutte le PERFORMANCES di fabbrica sono composte da Preset VOICES.

[2] Una differenza importante tra le cosiddette tastiere “arranger” e gli arpeggi come sono stati implementati nel Motif, è la flessibilità di spostare il timing (apposta). Si potrebbe suonare una battuta vuota prima che la sezione ritmica entri. Usare la propria immaginazione!

[3] Notare che i dati, una volta trasferiti nella Track, non attiveranno più l’arpeggiatore. Questa è diversa dall’implementazione dei sintetizzatori della serie Motif precedente. Tuttavia, comunque è una buona idea mettere il pulsante ARP ON/OFF su OFF. Se si desidera associare l’arpeggio ad altre PARTS, si potrebbe anche volere che l’interruttore PART ARP sia posto su OFF.
[4] Vedere il documento a parte “Comprendere i COPY jobs”
[5] L’opuscolo Data List 2 è disponibile come download in formato PDF dalla Yamaha Manual Library
[6] Phrase Factory 2.0 è il vezzeggiativo dato a tutto il contenuto che si trova all’interno dell’architettura di Motif XS ed a tutte le modalità per variarlo. Le frasi di arpeggio sono solamente un punto di partenza.





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