30 dicembre 2011

Creare Files GM corretti


La prima regola importante dello standard GM è: inserire sempre una setup measure (battuta contenente le necessarie impostazioni)
La “Setup Measure” è una battuta che viene posta prima di un qualsiasi evento musicale. Questa misura può essere usata per preparare l’apparecchio a ricevere i dati. In tale misura bisognerà inserire un comando di GM Reset - che azzererà tutte le precedenti impostazioni, eventualmente rimaste attive. In questa Setup Measure si inseriranno tutti gli eventi di Program Change cosicché non creino una sorta di singhiozzo, interferendo con l’inizio del programma musicale.
Questo RESET è molto importante perché nello standard GM l’ultima stringa rimane… Se la song è terminata con una dissolvenza, il volume MASTER sarà a zero. Se sono state usate tonnellate di riverbero nella traccia 12, le si erediteranno dalla song precedente, etc. Quindi la regola n°1 è quella di inserire come primo evento nella sequenza, un comando di GM reset.
Al primissimo evento della SETUP MEASURE (es. 001:1:001) nella traccia inserire un comando di GM RESET (come regola è meglio tenere i messaggi esclusivi di sistema nella traccia 1 – non importa in realtà il numero della traccia – sono messaggi che possono essere posizionati dovunque – tuttavia questo rende facile la loro ricerca a chi dovesse modificare il file).
Il comando di GM RESET: F0 7E 7F 09 01 F7
Questo è il GM RESET. Farà ritornare automaticamente tutte le PART al timbro di Piano GM, eccettuata la PART 10 che richiamerà il Drum Kit GM, ma anche farà ritornare tutti i volumi a 100, tutte le mandate del riverbero a 0, tutte le mandate del chorus a 0, tutti i pan a 0, annullerà tutte le impostazioni dei filtri, farà ritornare la Modulation Wheel a zero, il Pitch bend a +0000 ecc. insomma, fa ritornare tutti gli apparecchi GM che ricevono questo messaggio ad uno stato di neutralità concordata. Questo è molto importante.
 
Bank Select – Program Change
Nei files in standard General Midi gli eventi di Bank Select – Program Change dovrebbero essere inseriti in tutte le tracce della sequenza che vengono utilizzate. Nei sequencer Yamaha è piuttosto facile lavorare con questo tipo di eventi. – Yamaha è solita chiamarli un “packed” event (assicurarsi di controllare bene la documentazione del proprio sequencer esterno, se lo si sta utilizzando per realizzare le proprie sequenze).
Il Bank Select è un messaggio composto da due byte - un MSB (most significant byte) ed un LSB (least significant byte) – ognuno di questi due messaggi di Control Change ha un valore. Questo valore identifica il bank. I messaggi avranno un valore compreso tra 000 e 127. L’informazione di Bank Select è seguita da un numero di Program Change (anche questo è un valore compreso tra 000 e 127).
Il formato è “xxx – yyy - -zzz” dove:
‘xxx’ è il valore MSB
‘yyy’ è il valore LSB
‘zzz’ è il valore del Program Change value
 
Sarà possibile incontrare anche alcuni sequencer che utilizzano la forma estesa, la quale comprende un Control Change#0 (MSB) con un determinato valore (000 – 127) seguito da Control Change #32 (LSB) con un determinato valore (000 – 127), seguiti da un evento di Program Change.
Controllare la documentazione del proprio sequencer per sapere con inserire i comandi di Bank Select e Program Change.
Tutte le timbriche normali GM si trovano in MSB = 000, LSB = 000
I Drum Kits GM sono in MSB = 127, LSB = 000
Di conseguenza un messaggio di Program Change che nel sequencer Yamaha è:
000 – 000 – 000 richiamerà il timbro di Pianoforte GM.
Si prega di notare che gli eventi di Program Change iniziano da 000 e terminano con 127, i numeri di Program nei sintetizzatori vanno da 1 a 128.
La forma estesa per richiamare il timbro di Pianoforte GM è:
Control Change 0, valore 0
Control Change 32, valore 0
Program Change 0
 
In un sequencer Yamaha, un messaggio di Program Change:
127-000-000 richiamerà il Drum Kit GM
La forma estesa per richiamare il GM Drum Kit è:
Control Change 0, valore 127
Control Change 32, valore 0
Program Change 0
 
Quindi, quanto tempo bisogna lasciare dopo il messaggio di GM RESET prima di inserire gli eventi di Bank Select/Program Change? Si raccomanda di posizionare l’evento di Program Change sul beat 2 (cioè 001:2:000). Con un tempo metronomico di 120 bpm un singolo beat dura 500ms – di conseguenza c’è tempo molto tempo a disposizione.
Iniziare con la traccia 1, ad esempio un timbro di basso acustico sulla traccia 1. Questo è suono GM numero 33… ma corrisponderà al messaggio di Program Change 32 (ricordare che i Program Changes iniziano da 000, quindi sono
E si farà in questo modo per tutte le altre tracce. Assicurarsi di inserire i Program Changes al beat 2 della misura 1 – cosicché non interferisca con il GM REST e non interferisca con i dati della sequenza – la quale inizierà alla misura 002.
 
In più, nella SETUP MEASURE è possibile personalizzare il proprio mix con altri messaggi di CONTROL CHANGE. Tali messaggi di Control Change possono “modificare” il timbro associato alla traccia.
Si raccomanda vivamente che qualsiasi messaggio di modifica venga posto dopo l’evento di Program Change (sarebbe stupido modificare un timbro e poi richiamarne un altro…).
Ci si può inventare il proprio schema per sapere dove questi messaggi si presentano (se si preparano molte sequenze questo può essere utile dal momento che si è capaci di modificarle e correggerle velocemente – sapendo dove guardare). Quando si lavora con una libreria XG, c’era un sistema per il quale ad intervalli di clock di 005 pulse si inseriva un determinato evento. Ma è possibile capirlo da soli, ad esempio:
 
Alla locazione 001:2:005 si potrebbe inserire un comando per regolare il volume della traccia…ed alla locazione 001:2:010 si potrebbe inserire un comando per regolare la posizione panoramica della traccia. etc. etc.
Con un sistema simile, si sa sempre dove guardare per correggere alcuni aspetti del mix GM.
 
Alcuni messaggi comuni di CC che potrebbero essere utilizzati nelle sequenze:
cc001 Mod Wheel
cc007 (channel) Volume
cc010 Pan
cc011 Expression
cc071 Filter Resonance (Harmonic content)
cc072 Release
cc073 Attack
cc074 Filter Cutoff (Brightness)
cc075 Decay
cc091 Reverb Send
cc093 Chorus Send
 
Si ricorda che il GM RESET riporta tutti questi CC ad un valore predeterminato che non influenzi la riproduzione della sequenza. Si possono semplicemente impostare quei CC che si desidera apportino una qualche modifica ai valori normali. In altre parole, non è necessario inserire un comando CC001 = 000 per la Modulation Wheel perché il GM RESET lo azzera automaticamente. Non è necessario impostare al valore normale il Filter Cutoff CC074 = 64 perché il GM RESET lo fa automaticamente… tra l’altro, dal momento che il filter cutoff può essere “aperto” o “chiuso”, nel mezzo ha un punto neutrale. Si prega di ricordare che i comandi MIDI vanno da 000 a 127, quindi “64” sta approssimativamente a metà – e corrisponde ad un filtro neutrale – non schiarisce né scurisce il suono.
Spero che questo tutorial sia stato utile. Più la Setup Measure è realizzata in modo meticoloso e maggiori saranno le possibilità che all’ascoltatore sia garantita una ottimale riproduzione, indipendentemente dal sistema scelto.
 
 
Phil Clendeninn
Senior Product Specialist
Technology Products
©Yamaha Corporation of America

Traduzione  © 2011 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com

Tour del pannello frontale di Motif XS - Parte I & II


Tour del pannello frontale di Motif XS – Parte I – Selected Part Control, Multi Part Control ed Assignable Functions
 
Ho pensato che avrei annotato alcuni pensieri e che parte di questi li incontrerete quando per la prima volta vi troverete davanti ad un Motif XS.
Si spera che queste riflessioni facciano comprendere che cosa c’è di nuovo, diverso ed entusiasmante in questo innovativo strumento. Sia che siate principianti oppure esperti della serie Motif, si spera troviate comunque interessante questo Tour.
Il pannello frontale può intimidire un principiante, almeno finché non si impara a parlare il linguaggio dello strumento. Se poi siete un veterano del Motif, oramai sarete abituati alle terminologie e a determinati concetti – non sono cambiati. Motif XS è ancora tutto sulla creazione musicale.
Sul pannello frontale si trova una matrice di manopole funzione chiamate “Selected Part Control”. È composta da tre file di funzioni, selezionabili tramite un pulsante e tre LED che determinano che cosa devono fare ognuna delle 8 manopole, C’è una seconda matrice di manopole chiamata “Multi Part Control”. È composta da un pulsante e tre LED usati per selezionare le funzioni da assegnare alle 8 manopole.
 
Il [SELECTED PART CONTROL] in modo VOICE
Il [SELECTED PART CONTROL] può essere utilizzato in modo VOICE, PERFORMANCE o, quando il Motif XS viene usato con il sequencer interno o esterno, in modo SONG/PATTERN.
 
Nel linguaggio proprietario Motif, una “VOICE” è l’elemento fondamentale che si può suonare. Un programma che contiene gli elementi sonori per ricreare un determinato timbro di uno strumento musicale viene definito con l’appellativo di “Voice”. Le Voices si presentano in due tipi: Normal Voices e Drum Voices. Quando si seleziona una Voice le funzioni Selected Part Control mettono a disposizione 24 parametri accessibili in tempo reale. Tutte le funzioni andranno a modificare la VOICE correntemente selezionata. I parametri Selected Part Control sono i seguenti:
 
Tone1:
Cutoff
Resonance
Attack
Decay
Sustain
Release
Assign1
Assign2
Tone2:
EQ Low
EQ Mid F
EQ Mid
EQ Mid Q
EQ High
Pan
Reverb
Chorus
ArpFX:
Swing
Quantize
Strength
Gate Time
Velocity
Oct Range
Unit Multiply
Tempo
 
Le colonne sono identificate dalle seguenti intestazioni: Tone 1, Tone 2 ed Arpeggio Effects. Questo accesso in tempo reale può essere utilizzato per modificare immediatamente il suono e qualunque cambiamento venga apportato ad una VOICE può essere salvato in una locazione di memoria User. Nel Motif XS si hanno a disposizione 1024 Voices Preset – queste sono di tipo permanente e sono state programmate in fabbrica – non è possibile perderle. Sono contenute in 8 banchi da 128 Voices ciascuno. Ci sono anche 3 banchi da 128 Voices User. Sono queste locazioni di Voices User che possono essere usate per salvare le modifiche personali apportate ai Preset oppure per caricare nuove Voices dai files di libreria che verranno messi a disposizione per Motif XS. Se l’effettivo valore memorizzato di una manopola differisce dalla sua attuale posizione, verrà visualizzato un piccolo segnale di colore rosso che indica il valore vero e proprio. Quando la manopola viene mossa e supera il piccolo segnale di colore rosso, lo aggancerà e la manopola a quel punto diventerà attiva.
I CS (Control Sliders) hanno come obiettivo gli Element Volumes[i] degli otto possibili multisamples[ii] che si trovano nella corrente Voice. Nello schermo si vedrà un piccolo segnale di colore rosso che indica il valore del Volume memorizzato per ogni slider – quando uno degli slider viene spostato superando questo piccolo segnale di colore rosso, sparirà e lo slider diverrà attivo. In questo modo diventa estremamente facile sapere quando si ha il controllo sul Volume.
I 3 banchi User (384 Voices) contengono una selezione delle Voices tratte dalle 1024 Voices Preset – cosicché si è liberi di sovrascrivere a proprio piacimento qualunque di queste locazioni. Qualsiasi modifica si apporti ai Selected Part Controls può essere salvata all’interno di una locazione Voice User.
 
Il [SELECTED PART CONTROL] in modo PERFORMANCE
La funzione del [SELECTED PART CONTROL] amplia le proprie possibilità di intervento con il nuovo pulsante [PERFORMANCE CONTROL] che si trova alla destra dei pulsanti di Track Select. Quando si sta lavorando con una PERFORMANCE, un programma che può contenere fino a quattro VOICES in layer e/o split (sovrapposte e/o divise) sulla tastiera, si possono usare i pulsanti Track Select per controllare meglio quello che sta accadendo. In una PERFORMANCE si possono avere fino a quattro Parts ed ogni Part può avere associato un insieme di 5 arpeggi. Quando si preme il pulsante [PERFORMANCE CONTROL] ed il LED si illumina, si possono i pulsanti Track Select da 1 a 4 per selezionare la PART che sarà sotto il controllo della matrice 8 x 3 delle manopole “Selected Part Control”. Le manopole controlleranno sempre la PART correntemente selezionata, con l’eccezione che le manopole ASSIGN 1 ed ASSIGN 2 controlleranno sempre le loro assegnazioni, precedentemente impostate a livello VOICE. In altre parole, le manopole ASSIGN 1 ed ASSIGN 2 faranno sempre ciò che si presume facciano – potenzialmente a tutti i quattro layer potrebbero essere assegnati compiti diversi in base al loro movimento. Si possono usare i pulsanti Track Select 9-12 per attivare e disattivare le Parts dalle uscite audio e si possono usare pulsanti Track Select 13-16 per attivare e disattivare la funzione di Arpeggio Hold rispettivamente per le quattro Parts. I primi quattro CS controlleranno i Volumi delle quattro Parts della Performance.
 
Il [SELECTED PART CONTROL] nelle modi MIXING
In uno scenario simile a quello del modo PERFORMANCE, il [SELECTED PART CONTROL] concentrerà i 24 parametri sulla PART correntemente selezionata. Questo fa in modo che l’aggiornamento del proprio Mix sia facile ed intuitivo. Non è necessario addentrarsi tra i menu per raggiungere i parametri (è comunque possibile se lo si desidera); con il il [SELECTED PART CONTROL] si ha un accesso veloce ed in tempo reale alla maggior parte dei parametri più frequentemente usati.
 
Il MULTI PART CONTROL è molto più semplice. Come detto in precedenza, verrà messo in funzione quando si sta utilizzando Motif XS con un sequencer (che sia quello interno con Integrated Sampling oppure uno esterno come Cubase o un altro di vostra scelta). Il modo “MIXING” nel linguaggio proprietario Motif, comprende sia il modo SONG che il modo PATTERN – entrambi associati al sequencing. Fondamentalmente, il Motif XS è uno strumento multitimbrico a 16 Part, si può avere accesso alle Parts in due gruppi, 1-8 e 9-16 in base a quale pulsante di Track Select viene premuto sulla parte destra del pannello frontale. Ad esempio, se viene premuto un qualunque pulsante Track Select da[1] a [8], le manopole corrisponderanno alle Parts 1 – 8, se invece viene premuto un qualunque pulsante Track Select da[9] a [16], le manopole corrisponderanno semplicemente alle Part 9 – 16. Questo è molto intuitivo. Per ogni canale c’è un controllo dedicato per Reverb Send, Chorus Send e Pan position. Questo rende il missaggio estremamente facile e veloce. I CS o Control Sliders modificheranno le loro funzioni unitamente alle manopole cosicché si abbia immediatamente accesso al Volume delle Part in due gruppi da otto, 1 – 8 e 9 – 16.
Sia il SELECTED PART CONTROL che il MULTI PART CONTROL possono lavorare mentre stanno suonando altre Parts oppure si può usare il pulsante dedicato [SOLO] per isolare (ed ascoltare solo) una Part.
 
I pulsanti [ASSIGNABLE FUNCTION 1] ed [ASSIGNABLE FUNCTION 2] sono ciò che suggerisce il loro nome. Essi vengono usati per controllare le Voices Xpanded Articulation (XA) ma non sono limitati solamente a questo aspetto. Essi possono essere programmati per avere una funzione “momentary” (momentanea, fino a quando il pulsante viene tenuto premuto) oppure “latch” (tipo interruttore on/off), programmabile singolarmente per ogni VOICE. In più i pulsanti [AF1] ed [AF2] possono essere assegnati al Control Set della VOICE ed applicati a qualunque parametro si desideri controllare. Ad esempio, si potrebbero usare per richiamare un determinato livello di Effect Send – per dire, ad un certo punto della performance si desidera aggiungere delle ripetizioni multiple oppure cambiare istantaneamente la quantità del reverb send – questo si può fare in un Control Set con i pulsanti [AF].

Tour del pannello frontale di Motif XS – Parte II – Sliders, Wheels e Pulsanti
 
Gli otto Control Sliders (CS) in modo VOICE inviano messaggi Esclusivi di Sistema per controllare i singoli Level degli Element. In modo PERFORMANCE inviano messaggi Esclusivi di Sistema per controllare i singoli Volumes delle Part. In modo SONG e PATERN inviano messaggi di Control Change (CC#007) per controllare il Volume del singolo canale MIDI. Quando il Motif XS si trova in modo MASTER gli otto Control Sliders (CS) diventano assegnabili.
 
System Exclusive è un termine che si riferisce ad una tipologia di messaggi MIDI che si rivolgono a specifici parametri di un determinato apparecchio. Ogni produttore che costruisce apparecchi MIDI ha il proprio codice di identificazione e può utilizzare una serie di parametri specifici per i propri prodotti. Il protocollo MIDI contiene molti messaggi di tipo comune che sono condivisi sa tutto gli apparecchi, come nel caso del messaggio di Control Change per il Volume di canale. Ma i messaggi Esclusivi di Sistema che in modo Voice si rivolgono agli Elements ed in modo Performance alle Parts sono esclusivi di Yamaha e di fatto esclusivi del Motif XS.
La Modulation Wheel[iii](MW) ed il Pitch Bend[iv] (PB) sono normalmente posizionate alla sinistra della tastiera. Al di sotto delle suddette rotelle si trova il Ribbon Controller[v].
La Modulation Wheel è un controller MIDI standard che invia il comando CC#001 (messaggio di Control Change #001). Sebbene essa sia tipicamente associata con la Pitch Modulation Depth[vi](un modo elegante per indicare il termine musicale di vibrato) è un controller dalla funzione assegnabile. Questo significa che la Modulation Wheel invierà sempre il comando #001 ma le modifiche che quel comando apporta al suono sono programmabili. Affinché il CC#001 agisca in qualità di Pitch Modulation Depth (vibrato) deve essere programmato all’interno della VOICE stessa. In molti casi si potrebbe decidere di riassegnare la funzione alla Modulation Wheel perché non tutti gli strumenti musicali sono in grado di generare l’effetto vibrato. Ad esempio, un pianoforte non possiede l’effetto vibrato. In questo caso particolare si potrebbe decidere di usare la Modulation Wheel per una funzione completamente diversa. Sui suoni d’organo, come un Hammond B3, la Modulation Wheel viene spesso assegnata per controllare la transizione tra la velocità slow e fast del rotary speaker. La Modulation Wheel è una rotella senza ritorno a molla che invia valori di CC#001 da 0, quando è completamente abbassata verso l’esecutore, a 127 quando è completamente ruotata in senso opposto. Non avendo il ritorno controllato da una molla, può essere utilizzata per controllare il mix, ad esempio per far dissolvere gradualmente un suono ed alzare gradualmente il volume di un altro, oppure può essere usata per impostare il valore durante una esecuzione e fare in modo che rimanga costante per tutto il tempo necessario.
La rotella di Pitch Bend come la rotella di Modulation Wheel invia un comando specifico. Ma essendo un dispositivo che ritorna in centro da solo, azionato da una molla, quando lo si lascia andare ritornerà, in posizione centrale, ad un valore neutro. Quindi la rotella di Pitch Bend può essere alzato o abbassato e dal momento che possiede la sua categoria di messaggio MIDI (pitch bender) invierà sempre questo tipo di messaggio. Ancora, come nel caso della Modulation Wheel l’apparecchio che riceve determinerà cosa accade, riceverà il comando di pitch bend ma il “quanto” è programmabile. Infatti, gli apparecchi riceventi possono cambiare di una piccola quantità o di numerose ottave, a seconda delle impostazioni. Solitamente la rotella di Pitch Bend invia 16384 valori: 8191 quando è ruotata verso l’alto e 8192 quando è ruotata verso il basso e, naturalmente, 0000 quando si trova in posizione centrale. Come nel caso della Modulation Wheel, molti strumenti musicali, il pianoforte tra i primi, non hanno la necessità del Pitch Bend, così si potrebbe decidere ancora di assegnare una diversa funzione a questo controller. Facendo in modo che la Voice non risponda ai comandi di Pitch Bend, si può programmare che quest’ultima svolga una diversa funzione. Dal momento che ritorna automaticamente in posizione centrale si può scegliere un parametro che tragga vantaggio da questa condizione, ad esempio la posizione Pan.[vii] Si potrebbe fare in modo che muovendo la rotella di Pitch Bend verso l’alto, faccia spostare il suono verso sinistra, verso il basso faccia spostare il suono verso destra e che invece lo faccia ritornare in centro quando viene rilasciata.
 
Il Ribbon Controller è diverso sia dalla Modulation Wheel che dal Pitch Bend dal momento che non possiede un comando prefissato da inviare. Si può scegliere un qualsiasi numero di Control Change MIDI ed assegnarlo al Ribbon Controller. Tuttavia, di default, il Ribbon Controller trasmette il CC#022. Perché Yamaha ha scelto proprio il CC#022? Perché è un controller che non ha un unico obiettivo ma può essere programmato per modificare qualunque cosa che abbia una funzione assegnabile. Ciò che bisonga sapere sul Ribbon Controller (RB) è che i valori minimi (negativi) vengono inviati quando lo si tocca nella parte sinistra. Mano a mano che ci si sposta con il dito verso il centro ci si avvicinerà verso il punto neutro e muovendosi dal centro verso destra, ci si avvicina ai valori massimi (positivi). A seconda del programma il Ribbon Controller può essere programmato in modalità “RESET” (ritornare alla posizione neutra) oppure in modalità “HOLD” (rimanere all’ultima posizione toccata). Così è possibile pensare al Ribbon Controller come se fosse simile alla rotella di Pitch Bend che ha un’escursione di valori da negativi a neutri a positivi; ed è pure simile alla Modulation Wheel perché può rimanere fissata all’ultimo valore impostato. Così, mentre sarebbe preferibile associare al Pitch Bend delle funzioni che hanno un’escursione positiva e negativa, e per la Modulation Wheel scegliere delle funzioni che vadano dal minimo al massimo, con il Ribbon Controller è possibile fare sia l’uno che l’altro. Questo è possibile perché in base al programma si può scegliere se usare la modalità RESET oppure HOLD.
 
Il pulsante DAW REMOTE ON/OFF permette di controllare il trasporto del proprio sequencer software. Esso trasforma l’interno pannello di controllo dello strumento cosicché le funzioni possano interagire con il software. Molti produttori di software consentono ai loro programmi di essere controllati in questo modo cosicché i parametri vengano visualizzati sullo schermo (rendendo il lavoro molto facile ed intuitivo). Softwares come Steinberg Cubase e Nuendo, Cakewalk Sonar, Apple Logic, MOTU Digital Performer possono essere interfacciati con Motif XS/XF ottenendo un eccellente livello di controllo sul sequencer esterno. (Altri prodotti softwares permettono solo il controllo del voume e del pan – quindi non viene richiesta alcuna modalità speciale di controllo). Dal momento che ognuno di questi sequencer è facile abbia un diverso tipo di layout, ci limiteremo a dire che se se state usando un sequencer esterno dovrete configurare il setup MIDI in modo che Motif XS/XF comunichi con il software. Di solito questo viene fatto grazie ad una porta MIDI separata. Quando la funzione REMOTE è su ON, il pannello frontale di Motif XS/XF diventa una superficie di controllo, quando la funzione REMOTE è su OFF il pannello frontale viene usato per controllare Motif XS/XF nel modo consueto.
 
Il pulsante ARPEGGIO ON/OFF potrebbe sembrare che si spieghi da solo (e quasi sempre è così) tuttavia rappresenta solo il primo passo per configurare Motif XS a suonare un arpeggio. Inoltre, affinché l’arpeggio funzioni, è necessario che Motif XS generi il clock oppure lo riceva da una sorgente esterna. Una VOICE o la/le Part (se in modo Performance o Sequencer) deve essere impostata perché risponda quando è attivato l’ARP. Ad esempio, premendo il pulsante ARP ON/OFF (il LED si illumina) non significa che faccia attivare sempre l’arpeggio. Se questo non viene attivato significa che o la funzione di Clock non è stata impostata in modo corretto oppure la VOICE o la/le Part stesse non hanno nulla di assegnato che debba rispondere a quel comando. Così quando si configurano i parametri per usare l’arpeggio, bisogna sapere che questa è un’operazione composta da almeno due fasi distinte. E questo diventa un concetto molto importante da capire, dal momento che Motif XS può avere fino a quattro arpeggi simultanei in contemporanea. Ogni programma (modo Voice, modo Performance, modo Song/Pattern Mixing) può avere associati fino a cinque insiemi diversi di arpeggio. Usando i pulsanti Sub Function [SF1] – [SF5] sarà possibile cambiare dinamicamente gli arpeggi attivi. Questo può essere fatto in tempo reale (immediatamente) oppure all’inizio della misura successiva.
 
I pulsanti di EFFECT BYPASS non sono solamente utili ma anche programmabili. Ce n’è uno per escludere gli Insertion Effects ed uno per escludere i System Effects. Sebbene gli effetti come il riverbero siano particolarmente necessari durante la registrazione, potrebbe capitare che in certe situazioni il riverbero sia del tutto superfluo. Se si prevede di suonare in un ambiente con una grande quantità di riverbero naturale, si potrebbe scegliere di escludere i System Effects. In ogni caso, sono stati messi a disposizione pulsanti separati e la possibilità di decidere se escludere gli Insertion Effects, i System Effects o entrambe. Forse, quando si preme il pulsante SYSTEM EFFECT BYPASS si desidera che solo il Riverbero venga escluso ma non il Chorus e questo è programmabile. Molto utile.
 
II pulsante MASTER EFFECT ON/OFF attiva e disattiva il Master Effect, il quale viene applicato al segnale globale. Premendo e tenendo premuto il pulsante [MASTER EFFECT] per un paio di secondi, si arriva direttamente alla schermata dov’è possibile modificare questo effetto globale.
I pulsanti OCT UP/OCT DOWN hanno una funzione facilmente comprensibile e che si spiega da sola. Premendo entrambi i pulsanti si farà ritornare la tastiera alle impostazioni normali. L’attuale impostazione di OCT verrà visualizzata a destra nella linea superiore della schermata principale.


[i] volume degli Element
[ii] multicampioni
[iii] Rotella di Modulazione
[iv] Rotella di Pitch Bend
[v] Controller a nastro
[vi] Profondità di modulazione dell’intonazione
[vii] Posizione panoramica sul fronte stereofonico



Traduzione  © 2011 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com

29 dicembre 2011

MOTIF: Sys-Ex – la via facile

 
Tutti i sintetizzatori Yamaha sono in grado di riconoscere gli eventi MIDI di System Exclusive per controllare i singoli parametri (di sintesi). SI può usare questa funzione per cambiare determinate impostazioni nel mezzo di una song oppure durante una performance dal vivo, senza dover saltellare tra i menu alla ricerca dei parametri. Gli eventi di Sys-Ex possono essere riprodotti da un sequencer interno, esterno oppure da apparecchi come le patchbay MIDI.
In generale, gli eventi di System Exclusive sono degli eventi che vanno a modificare i parametri in un determinato sintetizzatore, che solo quest’ultimo accetta. Lavorare con questi eventi ha rappresentato un difficile compito per i programmatori di timbriche e di sequenze oppure per coloro che sviluppano i software di editing per i sintetizzatori. Gli utilizzatori “normali”, al massimo, hanno sentito parlare del System Exclusive quando usavano la funzione di Bulk Dump per trasferire i suoni dagli strumenti (al computer e viceversa n.d.t.). Ma non hanno ancora necessità di venire a contatto diretto con il System Exclusive.
Tuttavia di recente anche agli utenti medi piace usare gli eventi di System Exclusive per i propri scopi. I titoli dei messaggi e degli argomenti dei forum di supporto danno la prova di questo crescente interesse.
Il vantaggio di lavorare con gli eventi di System Exclusive sta nell’abilità di potere controllare ogni singolo parametro in tempo reale. Questo non si intende per le modulazioni continue del timbro (come cutoff del filtro, risonanza, posizione panoramica sul fronte stereofonico) che viene realizzata in modo più efficace da un controller. Si intende per le modifiche approfondite nella generazione sonora in un determinato contesto musicale
Come si vedrà, può essere molto d’aiuto avere confidenza con il System Exclusive, oltre al fatto che permetterà di conoscere meglio il proprio sintetizzatore.
Tra l’altro, Yamaha facilita questi cambi di parametri attraverso il System Exclusive. I sintetizzatori di altri produttori in questo settore sono molto più complessi, ad esempio ad ogni cambio di parametro richiedono venga calcolato un checksum.
Ma prima di annoiarsi con questa lunga introduzione, tuffiamoci nell’acqua fresca ristoratrice degli eventi di System Exclusive.
 
Esadecimale
È importante sapere che il MIDI è un linguaggio da computer e quindi i valori degli eventi di SysEx, che si possono trovare nel l’opuscolo “Data List” del sintetizatore, vengono indicati in un linguaggio particolare da computer che si chiama “esadecimale”. Tuttavia potrebbe accadere che il sequencer permetta di inserire solamente numeri in formato decimale – in questo caso bisogna convertirli. Alla fine di questo seminario ci sarà una tabella di conversione. Si possono riconoscere i numeri in formato esadecimale grazie ad una “H” aggiuntiva. Talvolta viene usato come prefisso il carattere “$”
I valori negli esempi che seguono vengono espressi in formato esadecimale.
 
Struttura di Base
Adesso,come primo passo, esamineremo la struttura di base del cosiddetto “native parametre change” (cambio di parametro originario) per i sintetizzatori Yamaha. Si tratta di un evento si SysEx che va a modificare un singolo parametro.
Valore #
Nome
Valore
Esadecimale
1
Exclusive Status
F0
2
Yamaha ID
43
3
Device Number
10
4
Model ID
7F
5
Model ID
03
6
Address High
 
7
Address Mid
 
8
Address Low
 
9
Data
 
10
End of Exclusive
F7
Struttura di base di un evento di SysEx per cambiare un parametro
(native parameter change)
 
Come è possibile vedere nella tabella i valori esadecimali per i bytes da #6 a #9 sono stati lasciati vuoti. Questo al contrario significa, che i bytes da #1 a #5 e #10 sono gli stessi per ogni cambio di parametro attraverso il SysEx.
Ma non c’è regola senza eccezione.:
I valori assegnati al MODEL ID (bytes #3 e #4) indicano che è un Motif XS. Gli altri sintetizzatori Yamaha hanno diversi numeri di MODEL ID, quindi i bytes #3 e #4 devono essere impostati
 
Tipo di strumento
Model ID
(1)
Model ID
(2)
Motif XF
7F
12
Motif XS
7F
03
Motif Rack XS
7F
03
S90XS / S70XS
7F
0D
Motif ES
7F
00
Motif Rack ES
7F
00
MO6 / MO8
7F
00
S90ES
7F
01
Motif
6B
-
Motif Rack
6F
-
S90
6B
-
Model ID per la serie Motif/S
 
Sarà saltato subito agli occhi che gli strumenti più nuovi hanno bisogno di due Model ID, mentre quelli più vecchi necessitano di solo uno.
La seconda eccezione alla regola riguarda il Device Number (numero di apparecchiatura). Nella prima tabella ha un valore pari a 10 (uno, zero – non dieci n.d.t.). Un valore di 10 rappresenta il Device Number 1, un valore di 11 equivarrebbe a 2, un valore di 12 a 3 e così via. Di solito un valore di Device Number compreso tra 10 e 1F è sufficiente. In questo caso, bisognererebbe impostare nel proprio strumento un valore di Device Number pari a “ALL” (usando il modo Utility). Se vengono usati più strumenti dello stesso modello, è consigliabile associare ad essi Device Numbers diversi. Ma bisogna ricordarsi di configurare gli eventi di SysEx a seconda di quali saranno gli apparecchi che li riceveranno.
Per questo seminario, useremo un valore di “10”, gli strumenti utilizzati per questa esercitazione sono stati impostati sul Device Number “ALL” o “1”. Se lo strumento non dovesse accettare alcun tipo di dati di SysEx, bisogna controllare il suo Device Number.
 
Nel Motif XS il Device Number si trova in UTILITY – F5 Control – SF2 MIDI.
 
Ma torniamo alla prima tabella (Struttura di base di un evento di SysEx). I bytes #1 (“Exclusive on”) e #10 (“End of Exclusive”) contrassegnano l’inizio e la fine dell’evento di SysEx. Dal momento che sono richiesti, molti sequencer li inseriscono automaticamente nel punto in cui si desidera modificare o creare un evento di SysEx. In certi casi il sequencer non lo visualizzerà, anche se lo riesce a riprodurre correttamente. Quindi si prega di consultare il manuale del proprio sequencer software. Tuttavia questi due bytes verranno inclusi nei nostri esempi, quindi non sarà possibile dimenticarsene.
 
Per programmare un evento di SysEx saranno necessari i bytes per l’address (High, Mid, Low) del parametro che si desidera controllare assieme al valore della sua estensione. Sarà possibile reperire tutti questi valori nel capitolo MIDI DATA TABLE che si trova all’interno dell’opuscolo chiamato Data List, che accompagna lo strumento.
 
Nel Data List di Motif XS, quel capitolo inizia a pag. 56. Nel Data List di Motif XF, quel capitolo inizia a pag. 123.
 
Commento agli esempi
Per aiutarvi nei primi passi, abbiamo realizzato alcuni esempi di eventi di SysEx per i sintetizzatori della serie Motif. Di seguito troverete alcune spiegazioni su come leggere il Data List.
 
La dicitura “VAL” (per “valore”) alla fine di ogni stringa di SysEx (giusto prima di “End of Exclusive”) rappresenta l’incognita al posto del valore del parametro che si vuole impostare. L’estensione di questo valore si può trovare nella colonna “Data Range (HEX). Nella maggior parte dei casi, è compreso tra “00 – 7F” (esadecimale), he corrisponde nel sistema decimale a 0 – 127.
Se si desidera impostare un determinato valore decimale, bisognerà prima convertirlo in notazione esadecimale (vedere la tabella alla fine di questo articolo).
 
Gli eventi di SysEx che andranno impiegati con le Performances o le Mixing Parts, contengono un byte speciale.
Questo byte rappresenta il numero della Part ed è notato con “pp”. Valori pertinenti sono compresi tra 0 e 3 per le Part della Performance da 1 a 4 e da 0 a 10 (esadecimale!) per le Mixing Parts da 1 a 16.
 
Lo stesso principio si può applicare agli Elements in modo Voice, che sono rappresentati da “ee” e dalle Zone Master che sono rappresentati da “nn”.
Ecco una piccola tabella di conversioni per le le Part, Elements e Zone Master.
 
Part / Element / Zona
Valore esadecimale
0
0
1
1
2
2
3
3
4
4
5
5
6
6
7
7
8
8
9
9
10
0A
11
0B
12
0C
13
0D
14
0E
15
0F
16
10
Tabella di conversione decimale/esadecimale fino a 16
E finalmente un suggerimento per gli utenti Motif che vogliono inserire eventi di SysEx nel sequencer interno dal modo Song.
Dopo aver selezionato la Track desiderata, premere EDIT e F5 INSERT.
Poi selezionare “System Exclusive” (Motif XS) o “Exclusive” (Motif ES) come Event Type (tipo di evento).
I seguenti esempi di SysEx sono stati ordinati per tipo di apparecchio:
1.    Motif XS, Motif-Rack XS, S90XS, S70XS
2.    Motif ES, Motif-Rack ES, MO8, MO6
3.    Motif, Motif-Rack, S90
Questa suddivisione è logica dal momento che gli eventi di SysEx, all’interno di questi gruppi, si differenziano solamente per il Model ID.
I diversi bytes degli eventi di SysEx sono codificati dal colore.
·         “Exclusive on” e End of Exclusive” = nero
·         YAMAHA ID, Device Number e Model ID (“Header”) = blu
·         Parameter addresses = verde
·         Parameter Value = rosso
 
Esempi per Motif XS, Motif-Rack XS, S90XS, S70XS
Gli esempi seguenti si possono applicare a Motif XS, Motif-Rack XS, S90XS, S70XS.
S90XS, S70XS solo hanno un diverso Model ID. Invece di “03” (l’ultimo valore colorato di blu) l’ID è “0D.
 
I valori per questi esempi si possono trovare nelle seguenti pagine degli opuscoli Data List:
·         Motif XF = pag. 123 - 142
·         Motif XS = pag. 58 - 73
·         Motif Rack XS = pag. 64 - 75
·         S90XS/S70XS = pag. 104 – 125
 
Una volta che si è compresa la struttura di base degli eventi di SysEx si sarà in grado di programmarne di propri facendo uso del Data List come una guida nella giungla dei parametri.
Dal momento che nel Motif la selezione dei programmi Master è consentita solamente attraverso gli eventi di SysEx, cominceremo da questa.
 
Esempio: Scegliere un Master su Motif XS
F0 43 10 7F 03 0A 00 00 VAL F7
(vedere Data List, pag. 58)
 
Il byte VAL rappresenta il numero del programma Master. Per il Master 052 (decimale) bisognerà inserire il valore 34 (esadecimale) – per il Motif XS, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 03 0A 00 00 34 F7
 
Per S90XS/S70XS, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 0D 0A 00 00 34 F7
 
Esempio: Cambiare il modo (“Mode Select”)
F0 43 10 7F 03 0A 00 01 VAL F7
 
Il byte VAL rappresenta il Modo che si desidera richiamare:
0 = Voice (tutti i modelli)
1 = Performance (solo Motif XS, S90XS/S70XS)
2 = Pattern Mix (solo Motif XS)
3 = Song Mix (solo Motif XS)
4 = Master (solo S90XS/S70XS)
5 = Multi (solo S90XS/S70XS, Motif-Rack XS)
6 = Demo (solo S90XS/S70XS)
 
Per richiamare il modo Master nel Motif XS e Motif-Rack XS è necessario il seguente evento di SysEx:
F0 43 10 7F 03 0A 00 01 04 F7
 
Per S90XS/S70XS, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 0D 0A 00 01 04 F7
 
Esempio: Impostare il livello (volume) dell’Element nel Motif XS
F0 43 10 7F 03 41 ee 20 VAL F7
 
Come detto in precedenza “ee” è l’elemento variabile che rappresenta il numero dell’Element.
Adesso, vogliamo impostare il livello dell’Element 4 a 100.
100 in decimale viene convertito in 64 in esadecimale. I numeri degli Element non necessitano di alcun tipo di conversione dal momento che i numeri decimali da 1 a 9 sono gli stessi che nel sistema esadecimale.
 
Per il Motif XS o il Motif-Rack XS l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 03 41 04 20 64 F7
 
Per S90XS/S70XS, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 0D 41 04 20 64 F7
 
Esempio: Selezionare l’effetto Reverbero nel mode Mixing di Motif XS
Alcuni parametri fanno uso di due data bytes, i quali appaiono come valori MSB e LSB. Un buon esempio è rappresentato dalla selezione del tipo di effetti:
F0 43 10 7F 03 36 01 00 MSB LSB F7
 
Invece del VAL sono necessari due data bytes MSB e LSB.
La “Effect Type List” (Data List, pag. 34) contiene delle informazioni in merito a quali valori di MSB e LSB selezionano il tipo di effetto. Per il tipo di Reverbero “SPX-Room” bisogna impostare il MSB a “1” ed il LSB a “12” (esadecimale).
 
Per il Motif XS o il Motif-Rack XS l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 03 36 01 00 01 12 F7
 
Dal momento che la “Effect Type List” elenca già i valori di MSB e LSB in formato esadecimale, non c’è bisogno di alcuna conversione.
 
Per S90XS/S70XS, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 0D 36 01 00 01 12 F7
 
Esempio: impostare il Note Shift (trasposizione) per una Part della Performance
F0 43 10 7F 03 31 pp 17 VAL F7
 
Il byte “pp” rappresenta la Part della Performance. I numeri delle Part 1 – 4 corrispondono ad i valori 0 – 3 (esadecimali!)
 
VAL rappresenta il Note Shift (trasposizione) espresso in semitoni. I valori da – 24 a + 24corrispondono ai valori esadecimali compresi tra 28 e 58.
Così se si desidera trasporre in basso di due ottave (- 24 semitoni) la Part 1 l’evento di SysEx per un Motif XS sarà il seguente:
F0 43 10 7F 03 31 00 17 28 F7
 
Per S90XS/S70XS, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 0D 31 00 17 28 F7
 
Dal momento che nel Motif-Rack XS non è presente il modo Performance, al suo posto verrà usato il modo Multi. Il corrispondente evento di SysEx per la Part 1 del multi sarà:
 
F0 43 10 7F 03 37 00 17 28 F7
 
Esempi per Motif ES / Motif-Rack ES / MO8 / MO6 / S90ES
Gli esempi che seguono sono adatti a Motif ES, Motif-Rack ES, MO8, MO6 e S90ES. Solamente S90ES ha un numero di Model ID diverso. Invece di “00” (l’ultimo valore in colore blu) verrà usato ID “01”.
 
Nota: il libretto Data List per S90ES riporta un valore errato del Model ID per S90ES! (pagina 57)
 
I valori per questi esempi si possono trovare nelle seguenti pagine dei libretti Data List:
 
·         Motif ES = pag. 69 – 85
·         Motif-Rack ES = pag. 59 – 72
·         MO6/MO8 = pag. 64 – 75
·         S90ES = pag. 61 – 77
 
Una volta che si è compresa la struttura di base degli eventi di SysEx si sarà in grado di programmarne di propri facendo uso del Data List come una guida nella giungla dei parametri.
 
Esempio: Cambiare il modo (“Mode Select”)
 
F0 43 10 7F 00 0A 00 01 VAL F7
 
Il byte VAL rappresenta il Modo che si desidera richiamare:
0 = Voice (tutti i modelli)
1 = Performance (tutti imodelli)
2 = Pattern Mix (solo Motif ES/MO)
3 = Song Mix (solo Motif ES/MO)
3 = Multi (solo S90ES/Motif-Rack XS)
4 = Master (solo Motif ES/MO/S90ES)
 
Per richiamare il modo Master è necessario il seguente evento di SysEx:
F0 43 10 7F 00 0A 00 01 04 F7
 
Per S90ES, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 01 0A 00 01 04 F7
 
Esempio: Selezionare un Master
F0 43 10 7F 00 0A 00 00 VAL F7
 
Il byte VAL rappresenta il numero del programma Master. Per il Master 052 (decimale) bisognerà inserire il valore 34 (esadecimale) – l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 00 0A 00 00 34 F7
 
Per S90ES, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 01 0A 00 01 34 F7
 
Esempio: Impostare il livello (volume) dell’Element
F0 43 10 7F 00 41 ee 20 VAL F7
 
Come detto in precedenza “ee” è l’elemento variabile che rappresenta il numero dell’Element.
Adesso, vogliamo impostare il livello dell’Element 4 a 100.
100 in decimale viene convertito in 64 in esadecimale. I numeri degli Element non necessitano di alcun tipo di conversione dal momento che i numeri decimali da 1 a 9 sono gli stessi che nel sistema esadecimale.
 
L’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 00 41 04 20 64 F7
 
Per S90ES, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 01 41 04 20 64 F7
 
Esempio: Selezionare l’effetto Reverbero nel mode Mixing o in quello Multi
Alcuni parametri fanno uso di due data bytes, i quali appaiono come valori MSB e LSB. Un buon esempio è rappresentato dalla selezione del tipo di effetti:
F0 43 10 7F 00 36 01 00 MSB LSB F7
 
Il suddetto evento di SysEx può essere indifferentemente usato per il modo Mixing di Motif ES e MO6/MO8 ed il modo Multi di Motif-Rack ES.
 
Invece del VAL sono necessari due data bytes MSB e LSB.
La “Effect Type List” che si trova nel libretto Data List, contiene delle informazioni in merito a quali valori di MSB e LSB selezionano il tipo di effetto. Per il tipo di Reverbero “Warm-Room” bisogna impostare il MSB a “1” ed il LSB a “18” (esadecimale). Così l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 00 36 01 00 01 18 F7
 
Dal momento che la “Effect Type List” elenca già i valori di MSB e LSB in formato esadecimale, non c’è bisogno di alcuna conversione.
 
Per S90ES, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 01 36 01 00 01 18 F7
 
Esempio: impostare il Note Shift (trasposizione) per una Part della Performance
F0 43 10 7F 00 31 pp 16 VAL F7
 
Il byte “pp” rappresenta la Part della Performance. I numeri delle Part 1 – 4 corrispondono ad i valori 0 – 3 (esadecimali!)
 
VAL rappresenta il Note Shift (trasposizione) espresso in semitoni. I valori da – 24 a + 24corrispondono ai valori esadecimali compresi tra 28 e 58.
Così se si desidera trasporre in basso di due ottave (- 24 semitoni) la Part 1, l’evento di SysEx sarà il seguente:
F0 43 10 7F 00 31 00 16 28 F7
 
Per S90ES, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 7F 01 31 00 16 28 F7
 
Esempi per Motif 6/7/8, Motif-Rack, S90
Gli esempi che seguono sono adatti a Motif, Motif-Rack e S90. Solamente Motif-Rack ha un numero di Model ID diverso. Invece di “6B” (l’ultimo valore in colore blu) verrà usato ID “6F”.
 
I valori per questi esempi si possono trovare nelle seguenti pagine dei libretti Data List:
 
·         Motif 6/7/8 = pag. 47 – 60
·         Motif-Rack = pag. 48 – 59
·         S90 = pag. 42 – 54
 
Una volta che si è compresa la struttura di base degli eventi di SysEx si sarà in grado di programmarne di propri facendo uso del Data List come una guida nella giungla dei parametri.
 
Esempio: Cambiare il modo (“Mode Select”)
F0 43 10 6B 0A 00 01 VAL F7
 
Il byte VAL rappresenta il Modo che si desidera richiamare:
0 = Voice (tutti i modelli)
1 = Performance (Motif 6/7/8, S90)
2 = Pattern Mix (solo Motif 6/7/8)
3 = Song Mix (solo Motif 6/7/8)
3 = Multi (solo Motif-Rack)
3 = SEQ Play (solo S90)
4 = Master (Motif 6/7/8, S90)
 
Per richiamare il modo Master è necessario il seguente evento di SysEx:
F0 43 10 6B 0A 00 01 04 F7
 
Per richiamare il modo Multi in Motif-Rack, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 6F 0A 00 01 01 F7
 
Esempio: Selezionare un Master
F0 43 10 6B 0A 00 00 VAL F7
 
Il byte VAL rappresenta il numero del programma Master. Per il Master 052 (decimale) bisognerà inserire il valore 34 (esadecimale) – l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 6B 0A 00 00 34 F7
 
Per richiamare il modo Master in S90 è necessario il seguente evento di SysEx:
F0 43 10 6B 0A 00 00 34 F7
 
Esempio: Impostare il livello (volume) dell’Element
F0 43 10 6B 41 ee 20 VAL F7
 
Come detto in precedenza “ee” è l’elemento variabile che rappresenta il numero dell’Element.
Adesso, vogliamo impostare il livello dell’Element 4 a 100.
100 in decimale viene convertito in 64 in esadecimale. I numeri degli Element non necessitano di alcun tipo di conversione dal momento che i numeri decimali da 1 a 9 sono gli stessi che nel sistema esadecimale.
 
L’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 6B 41 04 20 64 F7
 
Per il Motif-Rack, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 6F 41 04 20 64 F7
 
Esempio: impostare il Note Shift (trasposizione) per una Part della Performance
F0 43 10 6B 31 pp 16 VAL F7
 
Il byte “pp” rappresenta la Part della Performance. I numeri delle Part 1 – 4 corrispondono ad i valori 0 – 3 (esadecimali!)
 
VAL rappresenta il Note Shift (trasposizione) espresso in semitoni. I valori da – 24 a + 24 corrispondono ai valori esadecimali compresi tra 28 e 58.
Così se si desidera trasporre in basso di due ottave (- 24 semitoni) la Part 1, l’evento di SysEx sarà il seguente:
F0 43 10 6B 31 00 16 28 F7
 
Per il Motif-Rack, l’evento di SysEx sarà:
F0 43 10 6F 31 00 16 28 F7
 
Di seguito la tabella di conversione tra numerazione decimale ed esadecimale
 
Dec
Hex
Dec
Hex
Dec
Hex
Dec
Hex
Dec
Hex
Dec
Hex
Dec
Hex
Dec
Hex
0
0
32
20
64
40
96
60
128
80
160
A0
192
C0
224
E0
1
1
33
21
65
41
97
61
129
81
161
A1
193
C1
225
E1
2
2
34
22
66
42
98
62
130
82
162
A2
194
C2
226
E2
3
3
35
23
67
43
99
63
131
83
163
A3
195
C3
227
E3
4
4
36
24
68
44
100
64
132
84
164
A4
196
C4
228
E4
5
5
37
25
69
45
101
65
133
85
165
A5
197
C5
229
E5
6
6
38
26
70
46
102
66
134
86
166
A6
198
C6
230
E6
7
7
39
27
71
47
103
67
135
87
167
A7
199
C7
231
E7
8
8
40
28
72
48
104
68
136
88
168
A8
200
C8
232
E8
9
9
41
29
73
49
105
69
137
89
169
A9
201
C9
233
E9
10
0A
42
2A
74
4A
106
6A
138
8A
170
AA
202
CA
234
EA
11
0B
43
2B
75
4B
107
6B
139
8B
171
AB
203
CB
235
EB
12
0C
44
2C
76
4C
108
6C
140
8C
172
AC
204
CC
236
EC
13
0D
45
2D
77
4D
109
6D
141
8D
173
AD
205
CD
237
ED
14
0E
46
2E
78
4E
110
6E
142
8E
174
AE
206
CE
238
EE
15
0F
47
2F
79
4F
111
6F
143
8F
175
AF
207
CF
239
EF
16
10
48
30
80
50
112
70
144
90
176
B0
208
D0
240
F0
17
11
49
31
81
51
113
71
145
91
177
B1
209
D1
241
F1
18
12
50
32
82
52
114
72
146
92
178
B2
210
D2
242
F2
19
13
51
33
83
53
115
73
147
93
179
B3
211
D3
243
F3
20
14
52
34
84
54
116
74
148
94
180
B4
212
D4
244
F4
21
15
53
35
85
55
117
75
149
95
181
B5
213
D5
245
F5
22
16
54
36
86
56
118
76
150
96
182
B6
214
D6
246
F6
23
17
55
37
87
57
119
77
151
97
183
B7
215
D7
247
F7
24
18
56
38
88
58
120
78
152
98
184
B8
216
D8
248
F8
25
19
57
39
89
59
121
79
153
99
185
B9
217
D9
249
F9
26
1A
58
3A
90
5A
122
7A
154
9A
186
BA
218
DA
250
FA
27
1B
59
3B
91
5B
123
7B
155
9B
187
BB
219
DB
251
FB
28
1C
60
3C
92
5C
124
7C
156
9C
188
BC
220
DC
252
FC
29
1D
61
3D
93
5D
125
7D
157
9D
189
BD
221
DD
253
FD
30
1E
62
3E
94
5E
126
7E
158
9E
190
BE
222
DE
254
FE
31
1F
63
3F
95
5F
127
7F
159
9F
191
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223
DF
255
FF
 
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Peter Krischker



Traduzione  © 2011 a cura di wavesequence
email: digitalperformer7@gmail.com